Cus Jonico, Potì: `Abbiamo metabolizzato il cambio improvviso di coach`

BASKET
27.09.2015 01:15

Anello di congiunzione e punto di riferimento del Cus Jonico 2015-2016 sarà Stefano Potì, che anche quest'anno riveste i gradi di capitano. I gradi e le responsabilità se li è conquistati con la forza mentale e carismatica che lo hanno fatto apprezzare da tutti. Salentino purosangue, ruolo guardia, ha appena 25 anni ma già tanta esperienza, è venuto fuori da un complicato infortunio subito nel bel mezzo della stagione scorsa, privando la squadra di un pezzo da 90, anche in fase di equilibrio di gioco e di realizzazioni.

 

- Stefano, come procede il recupero fisico dopo quel maledetto infortunio?

“Sono all'80% del rendimento ma sarò pronto al 100% per la prima con l'Ortona. Devo ringraziare il nostro bravo preparatore atletico Giuseppe Diciolla che mi ha ben seguito, passo passo, nel percorso di riabilitazione. Sono pronto a dare il mio solito contributo”.

- Anche stavolta l'organico base è stato rinnovato completamente, pur sempre puntando su forze fresche e giovani di belle speranze. Come consideri i nuovi arrivati?

“La società ha operato bene sul mercato, scegliendo alcuni elementi di collaudata esperienza e di buon tasso tecnico. Roberto Maggio, il play, è una garanzia in cabina di regia con tanta buona esperienza tra A e B, pur essendo solo del '90. Un punto di riferimento importante per noi. Alessandro Panzieri è un'ala piccola, cresciuto nella grande “cantera” dell'ex Scavolini Pesaro. E' un giovane tutto scoprire, che ha fatto una fruttuosa esperienza di basket e di vita negli States, Lee Academy. Mostra un buon tiro dalla lunga, buon passatore, utile anche da 4. Valerio Circosta è un'altra garanzia. Difende bene ed attacca ancora meglio e soprattutto gioca di squadra, potendo giostrare senza problemi da play-guardia. Ha girato in lungo e largo l'Italbasket, con puntate anche in Silver, come lo scorso anno a Matera. Ottimo nel tiro dalla lunga distanza con un buon 40%. Insomma da quel lato siamo a posto. Luca Malfatti è un centro di oltre due metri che ci dà buone garanzie sotto le plance. Non è il classico centro statico da area ma uno molto dinamico che si sposta anche da 4, con una gran voglia di crescere e di misurarsi senza timore contro i “poteri forti” del pitturato, che in serie B abbondano perchè “scesi” dall'Olimpo. Poi due giovani promesse. Daniele Tinto è un'ala piccola, molto promettente che ha fatto molto bene in DNG con il vivaio laziale ma anche in C col Formia. Victor Osmatescu un ragazzone moldavo dal fisico tosto, ancora forse da sgrezzare ma dai buoni fondamentali. Come giocatore d'area può rendersi molto utile per fare a spallate e maturare tanta esperienza. Entrambi saranno utili per irrobustire il roste dell'under 20 nell'avventura del torneo DNG”.

- Come avete preso le dimissioni di Dante Calabria per motivi strettamente familiari?

“Non bene, ovviamente! Debbo subire chiarire che le motivazioni addotte dal buon Dante sono serie e vere. La lontananza da casa, con l'oceano in mezzo, l'impossibilità quindi di assistere ai bisogni della propria famiglia e di seguire i propri figlioletti, sono argomenti, credo, abbastanza importanti per essere costretto a rinunciare ad una buona occasione per fare l'esperienza di allenatore partendo da una categoria abbordabile e, perchè no, stimolante dal punto di vista della crescita personale in un ambiente più “umano” e meno pressante. Ci siamo rimasti male perchè il tipo di gioco che ci chiedeva di praticare era un po' diverso da quello più schematico al quale siamo abituati in Italia. Un gioco più veloce, più portato all'intensità in ogni lato del campo, senza troppi fronzoli, liberando la mente dagli schemi troppo bloccati ed, in fin dei conti, più divertente per noi e per il pubblico. piaceva anche a tutti noi, perchè adatto al nostro organico composto da giovani di belle speranze ma un po' leggerino nell'area. Lo stavamo già pregustando. Pazienza!”

- Ora tocca a Giovanni Putignano prendere in mano un roster “non suo”, con la necessità di non stravolgere del tutto ciò che è stato costruito sinora. Non un compito da poco!

“Questo è vero! Comunque posso assicurare che il nuovo gruppo è molto amalgamato, sia dentro che fuori il parquet e, pur essendo in buona parte abbastanza giovane, è maturo. Siamo consapevoli di queste difficoltà del nuovo coach, ma ci siamo messi disciplinatamente al suo servizio anche perchè va a tutto vantaggio nostro”.

- Domenica aprite le danze contro l'Ortona. Che tipo di squadra è?

“Da non sottovalutare e da prendere con le molle giuste. E' vero che viene dalla promozione dalla serie C ma ha un organico composto da giocatori esperti che dalla categoria superiore alla nostra erano già “scesi” in serie C con l'unico obiettivo di salire e per non fermarsi. Detto, fatto!”

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