Fasano: Palazzo dell’Orologio, nuovo volto per la Torre Civica
Un nuovo volto per il Palazzo dell’Orologio che restituirà alla città l’immagine originale del palazzo che si affaccia su piazza Ciaia, restituendo dignità al valore storico dell’edificio. Grazie a 130mila euro di contributi statali ottenuti dal Comune di Fasano il progetto di restauro della facciata prospiciente il Palazzo dell’Orologio si farà. La facciata sarà interessata da un intervento di restauro conservativo che partirà a fine settembre e si concluderà nelle prime settimane del 2022. «Tutto il centro urbano in questi cinque anni di amministrazione ha avuto un’attenzione particolare– dice il sindaco uscente Francesco Zaccaria – penso al progetto di un milione e mezzo di euro per la riqualificazione del centro storico, ai 2 milioni di euro ottenuti per la biblioteca di comunità, al finanziamento di 3 milioni e mezzo dell’Asisus che ci consentirà di riqualificare un’altra zona importante immediatamente a ridosso del centro. Il cuore di Fasano ha già cambiato volto con la pedonalizzazione di via Carlo Alberto: il segno del cambiamento continuerà con la riqualificazione completa di tutto il nucleo storico. In quest’ottica si inserisce anche il progetto che riguarda la torre dell’Orologio, a partire dalla facciata prospicente. Un restauro conservativo perché appunto volto a conservare e recuperare il volto originale di Palazzo dell’Orologio nel segno di una modernità che non cancella il passato, al contrario lo restituisce alla città e lo valorizza». Restaurare per ritrovare, riqualificare per fare nascere a nuova vita: «La riqualificazione della parte antica di Fasano è importantissima – dice il primo cittadino e candidato sindaco per le amministrative 2021 – perché, per la prima volta dopo tanti anni, restituisce porzioni di centro storico alla fruibilità dei cittadini. Tutti ora potranno viverlo, fasanesi e turisti, in un contesto rinnovato e accogliente». Il progetto è stato presentato stasera, 26 agosto, in piazza Ciaia dall’associazione «U’mbracchie» in collaborazione con la sezione fasanese «Giuseppe Marangelli» della «Società di Storia Patria per la Puglia». L’arch. Palma Librato e l’arch. Stefano Serpenti, in rappresentanza del team di professionisti che ha curato il progetto hanno illustrato le indagini storiche ed architettoniche effettuate sull’immobile. Un lavoro di ricerca faticoso e complesso che ha attraversato due secoli di storia fatto con documentazioni d’archivio e ricerca sul campo. Perché la necessità di rispettare, tutelare e conservare i valori artistici e storici di una città, di un luogo, di un manufatto architettonico, intesi come patrimonio architettonico della collettività (monumento), parte innanzitutto da una attenta conoscenza storica e su quella costruisce una visione di futuro.,«Ringrazio tutta la struttura dei lavori pubblici, a partire dalla dirigente Rosa Belfiore, il team di esperti e le associazioni che hanno collaborato al progetto – dice Zaccaria – e che da anni si battono insieme a noi per restituire a Fasano un centro storico degno e rispettoso della nostra storia con spazi recuperati e restituiti alla pubblica fruizione e al commercio. Continueremo in questo percorso senza sosta». (CS)