Serie D/I: Truffa e autoriciclaggio, Finanza sequestra la Palmese
C’è anche la U.S. Palmese, compagine impegnata nel girone I di Serie D, tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Palmi. I militari hanno eseguito un sequestro preventivo di beni disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale nei confronti di un sodalizio criminoso, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso, impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio. Il provvedimento rappresenta l’epilogo di articolate indagini condotte dalle Fiamme Gialle Palmesi nei confronti di una struttura criminosa para-familiare, composta da due soggetti con il ruolo di capi, promotori e organizzatori, ed altri 10 soggetti, con il ruolo di compartecipi al sodalizio. Nel corso dell’indagine è emerso, nello specifico, che i due promotori, dapprima nella qualità di rappresentanti formali e, in seguito, di titolari di fatto di due Centri di assistenza fiscale e di molteplici associazioni sindacali – alcune con sede a Roma e Milano – distraevano per fini personali cospicue somme di denaro pubblico e privato (costituito dalle somme trattenute per legge dall’INPS ai soggetti iscritti alle varie associazioni sindacali e successivamente riversate a quest’ultime, nonché dalle quote versate dagli associati) attraverso innumerevoli e articolate transazioni finanziarie.
I compartecipi al sodalizio criminoso, che si prestavano a rivestire il ruolo di rappresentanti formali delle varie società e/o associazioni sindacali, consentivano ai promotori del sodalizio di mantenere nascosta la loro partecipazione all’interno delle stesse e perseguire quindi in maniera agevole i propri scopi illeciti.
I soggetti coinvolti utilizzavano i conti degli enti che rappresentavano alla stregua di un “bancomat”, cui attingere per soddisfare qualsiasi esigenza personale, tra cui viaggi all’estero, acquisto di gioielli, immobili e autovetture. Buona parte del denaro proveniente dalle condotte di appropriazione indebita veniva concesso in prestito a terzi soggetti ed impiegato in attività economiche (tra cui un bar, un ristorante e un centro fisioterapico) e per la “gestione” della Palmese, facente capo ad uno dei promotori del sodalizio criminoso. Il provvedimento di sequestrato è stato eseguito – tra gli altri – nei confronti di Giuseppe Carbone, vicepresidente del sodalizio neroverde, fino a qualche tempo fa patron della Palmese.