Zeman: "Pulizia fatta con Calciopoli non basta"
Con Calciopoli si è fatta della pulizia, ma non basta. Il sistema lo fanno quelli che stanno dentro, e sarebbe importante per questo cambiare chi rovina il sistema. Diversi anni fa feci delle denunce e non mi fu vicino nessuno". Così il tecnico del Pescara Zdenek Zeman, al seminario "I giovani per la legalità nello sport", nell'Aula Magna di "Scienze delle attività motorie e sportive" dell'Università G. D'Annunzio di Chieti. "Io penso - ha aggiunto il tecnico boemo - che le scommesse sulle partite si possano fare. Usare le scommesse nel calcio per aggiustare i risultati sono invece cosa ben diversa. Se io voglio giocarmi un euro sulla vittoria della Juventus nella Coppa dei Campioni, perché non posso farlo? Per me la scommessa è legale. L'imbroglio è invece mettersi d'accordo sui risultati, così come utilizzare le scommesse per altri scopi". Poi, ha spiegato agli studenti presenti il motivo per cui, anni addietro, decise di denunciare delle cose che secondo lui nel mondo del calcio non andavano: "L'ho fatto in una conferenza stampa. Mi fu chiesto cosa non andasse e dissi che se comandavano le farmacie non andava bene. Dissi, e ripeto oggi, che bisogna difendere i valori sani del calcio. Siamo noi però che dobbiamo dare l'esempio per primi in campo". Al convegno presenti anche il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, Prefetto e Questore di Chieti, rispettivamente Antonio Corona e Raffaele Palumbo, il giudice Aldo Aceto, l'assessore regionale all'Istruzione Marinella Sclocco, e i due calciatori della formazione biancazzurra Guglielmo Stendardo e Simone Pepe.