Puglia: ‘1,2 miliardi euro per rafforzare filiere e distretti agroalimentari’
“Attraverso i Contratti di Filiera e di Distretto per i settori agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo, il sistema produttivo del Sud Italia e della Puglia in particolare potrà finalmente superare la frammentazione aziendale, gli elevati costi operativi, la scarsa integrazione con la rete di distribuzione e con il comparto di trasformazione che purtroppo lo caratterizzano”. Lo dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura, a seguito dell’approvazione alla Camera del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che destina a questi strumenti ben 1.203,3 milioni di euro sino al 2026. “Le imprese meridionali - aggiunge - potranno così superare le proprie criticità, raggiungendo una migliore penetrazione nei mercati, contrastando la volatilità dei prezzi, rafforzando i rapporti tra gli operatori e garantendo una maggiore redditività, soprattutto alla parte più debole, ossia quella agricola. Crediamo fortemente in questi strumenti che valorizzano il lavoro delle filiere agroalimentari italiane e rafforzano le sinergie territoriali". “Sia i contratti di filiera che quelli distrettuali - prosegue Giuseppe L’Abbate (M5S) – saranno indirizzati a incentivare pratiche agronomiche sostenibili, nel solco delle principali strategie comunitarie, come ‘Green Deal’ e ‘Farm to fork’, affinché si possa raggiungere una vera, concreta e proficua transizione ecologica anche nel comparto primario, garantendo sia la sostenibilità ambientale che quella economica e sociale”. “Sarà determinante, dunque, saper cogliere appieno le potenzialità di questi ingenti finanziamenti per ampliare le occasioni commerciali delle imprese agroalimentari della Puglia, migliorando la produzione e rispondendo meglio agli indirizzi del mercato e alle richieste dei consumatori. Grazie al PNRR, poi, accompagneremo le imprese potenziando le infrastrutture logistiche per la commercializzazione anche oltre confine, a cui sono destinati ulteriori 800 milioni di euro. Questi fondi serviranno a ridurre l’impatto ambientale del sistema dei trasporti; a migliorare la capacità di stoccaggio delle materie prime per preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive; a potenziare le capacità di esportazione e la logistica dei mercati all’ingrosso, anche attraverso la digitalizzazione, valorizzando la tracciabilità dei prodotti e riducendo gli sprechi alimentari” conclude. (CS)