Sindacati: ‘ArcelorMittal deve integrare la cassa integrazione’

CRONACA
26.01.2021 19:50


ArcelorMittal Italia ha convocato oggi le organizzazioni sindacali metalmeccaniche dopo il confronto a Roma del 12 gennaio. Lo annunciano Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb. Si è fatto il punto “in merito alla necessità di avere informazioni più dettagliate su quanto previsto dal piano industriale quinquennale, a partire dalla produzione di acciaio prevista per il 2021 e delle ricadute occupazionali”. Le sigle di categoria hanno inserito tra le richieste avanzate l’integrazione economica alla cassa integrazione che, per i cinque anni del nuovo piano industriale, 2021-2025, si prospetta per il personale ArcelorMittal Italia. La cassa è prevista a scalare. Dovrebbe partire quest’anno con 3 mila addetti e poi decrescere negli anni man mano che il gruppo risalirà nella produzione di acciaio.  La richiesta di integrazione economica è stata più volte avanzata dai sindacati ad ArcelorMittal Italia sia per la cassa ordinaria (cominciata a luglio 2019) che per quella Covid (partita da marzo 2020) ma sempre respinta dall’azienda. Di qui il sistematico mancato accordo tra le parti sulla procedura di cassa integrazione. Attualmente sono in corso dai primi di gennaio altre 12 settimane di cassa Covid per un numero massimo di 8100 persone circa a Taranto. I sindacati dicono che “la direzione aziendale ha confermato che la produzione per l’anno 2021 si attesterà sui 5 milioni di tonnellate e che nelle prossime ore, dopo la ripartenza dei giorni scorsi di acciaieria 1, è previsto l’avvio dell’altoforno 2”. “Le organizzazioni sindacali – dichiarano le sigle metalmeccaniche – si sono rese disponibili ad un confronto sull’utilizzo dell’ammortizzatore sociale, che non può continuare ad essere la cassa integrazione con causale Covid19 in quanto il piano industriale prevede un periodo di attuazione di 5 anni”. Inoltre, Fim, Fiom, Uilm e Usb “hanno chiaramente espresso la volontà di proseguire il confronto soltanto se sarà garantita un’integrazione salariale al reddito per i lavoratori in cassa integrazione e che la stessa trattativa coinvolga tutti i soggetti in campo, ovvero Arcelor Mittal, Invitalia e governo”. “Infine, riteniamo fondamentale – concludono le quattro sigle – avere delle certezze dal Governo in merito ai lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria che tutt’oggi sono garantiti dalla clausola di salvaguardia occupazionale”. (AGI)

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