Presentati laboratori didattici pet-relationship della Cittadella della Carità
‘Prendersi cura per sviluppare un rapporto empatico con un altro essere vivente’
Si chiamano Lola e Whiskey. Sono un golden retriver ed un bulldog inglese. Entreranno da maggio a novembre 2022 nelle aree esterne e nella “Stanza degli abbracci” della R.S.A. L’Ulivo della Cittadella della Carità, accompagnati dai loro educatori cinofili Giuseppe Leggieri e Giovanni Nobile della A.S.D. “Cani in Branco” per mettersi in relazione con gli ospiti della struttura. Persone che, a causa del Covid-19 sono state fortemente penalizzate nelle attività relazionali, ma che si dicono pronte a vivere questa nuova esperienza.
La Fondazione Cittadella della Carità presenta un ciclo di laboratori didattici incentrati sulla conoscenza del cane e sulla pet-relationship che saranno tenuti dagli educatori di A.S.D. Cani in Branco in collaborazione con il personale della struttura.
“Dopo l’inaugurazione della “Stanza degli abbracci” abbiamo colto molto positivamente questa idea – ha affermato il presidente della Fondazione Salvatore Sibilla - perché abbiamo a cuore la salute fisica e mentale dei nostri ospiti. Speriamo che questo progetto sia il primo di una serie di incontri basati sulla capacità di sperimentare nuove forme di comunicazione e relazione”.
La pet-relationship con cani porta tangibile beneficio negli anziani. Accarezzare l’amico a quattro zampe porta piacere. Una semplice parola o un gesto verso il cane rompe il silenzio di una comunicazione interrotta e sposta il focus dell’attenzione dell’anziano dalla propria solitudine al legame con il cane.
Il progetto è stato presentato da Gaetano Moraglia, Responsabile della RSA L’Ulivo, Federica Cerino, psicologa, Giuseppe Leggieri e Giovanni Nobile, educatori cinofili A.S.D. Cani in Branco. L’attività si realizza grazie alla sensibilità di aziende e gruppi Lions che hanno creduto nell’idea progettuale: Lions Taranto Host, rappresentato da Raffaele Vecchi, Lions Taranto Due Mari da Mario Lupo, Leo club Taranto da Giuditta Colangelo, e poi Cisa S.p.A., Flli. Pesce Ristò, GRG Studio Vecchi & Associati e PD Copy Center, sponsor tecnico.
La presenza dei cani nella Residenza Sanitaria Assistenziale vuole sensibilizzare gli ospiti del Padiglione a uno sviluppo empatico della relazione attraverso il “prendersi cura” di un animale. Gli incontri inizieranno il 25 maggio. “In una RSA - ha affermato il dr. Gaetano Moraglia - l’obiettivo è quello di assicurare il miglior benessere possibile e non sempre la terapia intesa come “farmacologica” rappresenta l’unica risorsa terapeutica! In questa ottica si inserisce il rapporto emozionale con un animale da compagnia che, se opportunamente gestito, può interagire sull’affettività costruendo un tramite utile a ripristinare canali di comunicazione e socializzazione finalizzati all’integrazione della Persona”.
“Gli anziani ricoverati in RSA – afferma Federica Cerino, psicologa -, a causa della pandemia hanno vissuto condizioni di isolamento e separazione dalla propria famiglia che hanno acuito il sentimento di solitudine ed emarginazione. Per porre maggior attenzione a questi bisogni emozionali e affettivi, è nata l’esigenza di creare uno spazio dedicato alla “relazione” come parte integrante del processo riabilitativo. Al termine dei laboratori valuteremo come i nostri ospiti hanno vissuto questa esperienza. E, se andrà tutto bene, speriamo di poterla ripetere”.
“Un laboratorio con i cani potrebbe aiutare amuscire dalla percezione di solitudine grazie alla naturale relazione empatica con l’animale“, hanno affermato Giuseppe Leggieri e Giovanni Nobile, che con i loro cani incontreranno gli ospiti, alcuni dei quali con evidenti segni di deterioramento cognitivo e fragilità varie. Attraverso un percorso didattico impostato appositamente per loro, i due educatori insegneranno piccoli comandi, attenzioni verso l’animale, gesti di affetto, assunzioni di responsabilità, carezze e coccole. (Comunicato stampa)