Manduria: Duc stanzia 50mila euro per riqualificare Piazza Giovanni XXIII
Piazza Giovanni XXIII sarà finalmente rimessa a nuovo. Il comune di Manduria ha avviato le procedure per realizzare uno degli interventi del 2° Bando DUC. Complessivamente ammontano a duecento mila euro le risorse del Distretto destinate al marketing, alla promozione, al manager di distretto e soprattutto alla realizzazione di due interventi di riqualificazione: il Mercato Coperto e la piazza del quartiere Barco sulla via per Oria, e a operazioni di arredo urbano tra il centro commerciale di Manduria e San Pietro in Bevagna. Al restyling della piazza sono stati destinati 50 mila euro; il progetto prevede il ripristino dell’area nord est con rifacimento di pavimentazione e cordonatura. Piazza Giovanni XXIII, divenuta simbolo del degrado soprattutto dopo la tromba d’aria del 2018, che rase al suolo i pini che davano ombra e gradevolezza alla piazza, sarà finalmente restituita alla città e soprattutto alle famiglie del quartiere che nel lungo periodo in cui la piazza è stata transennata ed interdetta alla fruizione, hanno in più occasioni chiesto all’Amministrazione un intervento di ripristino del decoro e della sicurezza del sito. La attenzione dei commercianti verso le politiche urbane che definiscono la qualità del territorio come un contesto al quale concorrono i servizi, l’ambiente, l’offerta commerciale, ha consentito di destinare a un intervento urbano una parte importante delle risorse economiche del DUC, consentendo così il recupero di un tassello importante della città. Per varie vicende la piazza da circa un ventennio ha cambiato più volte profilo. Nel 2002 fu trasformata dall’artista romano Macciocchi, in una piazza-monumento dedicata alle tre grandi religioni monoteiste, rappresentate da un colossale opera, realizzata con grandi tubi lunghi 44 metri in ghisa e acciaio, e del quale oggi rimangono in piedi solo le colonne portanti in cemento. Mai amata dai manduriani, la piazza fu ribattezzata Piazza ‘tubi’. Nel 2014 l’impianto di tubi, pericoloso per la incolumità pubblica, fu smantellato e venduto come ferro vecchio sebbene fosse costato 300 mila euro; rimasero in piedi però le colonne, un totem a ricordo del danaro pubblico sprecato. Il resto è storia recente, da quella tromba d’aria di un anno e mezzo fa la piazza sembrava ormai irrimediabilmente consegnata all’incuria, sino a divenire ricettacolo di spazzatura. Ora finalmente si volta pagina.