Musica: DiVenti, vent'anni di successi dei CFF
La Joe Black Production celebra il ventennale della band gioiese
INTERVISTA A CURA DI ALESSIO PETRALLA E COSIMO VESTITA
TESTO ALESSIO PETRALLA
Una gran bella serata, venerdì 26 aprile, presso la Joe Black Production del produttore tarantino Giovanni Orlando in cui, con il coordinamento del giornalista Enrico Losito, si sono esibiti i CFF (Anna Maria Stasi, Anna Surico e Vanni La Guardia) che hanno ripercorso, attraverso il nuovo album Diventi, (produzione Joe Black Production) vent’anni di carriera e di successi. Per l’occasione la voce della band Anna Maria Stasi e il bassista Vanni La Guardia, a Blunote, hanno svelato alcune chicche storiche e del presente sulla band di Gioia del Colle: “Scegliere i brani da inserire in questo nuovo lavoro è stato complicato – attacca La Guardia. Questo perché siamo legati a tutta la nostra produzione: abbiamo cercato di inserire quelli che fotografano meglio i momenti più particolari del nostro percorso e quelli che hanno avuto la fortuna di essere interpretati al fianco di belle collaborazioni come “Amore” cantata con Paolo Benvegnù e “Un paese innocente” con Roberto Angelini. Abbiamo deciso insieme i due inediti visto che il nostro percorso è multiforme ed eterogeneo e quindi composto da moltissimi generi: con “Ci fa tremare la sera” abbiamo interpretato il primo estremo cioè il rock d’autore mentre con “Diventi”, che da anche il titolo all’album, uno spunto post rock. Inoltre siamo quasi pronti a tornare in una “squadra” composta da quattro musicisti con il ritorno del batterista”.
DIVENTI: “L’album è stato progettato da tutto da tutto il gruppo e realizzato da me – continua Anna Maria Stasi. Nasceva dall’idea di voler rappresentare il concetto di divenire nella vita di ognuno di noi per cui la foto dei bambini e l’ultima foto realizzata in studio da Enzo Piglioni che ci segue da anni e che ha curato le nostre immagini e i nostri video: per cui il concetto era quello di rappresentare Diventi non sono come numero della nostra carriera ma anche tu diventi, quello che diventiamo, l’evoluzione della vita come un bruco che diventa farfalla”.
TOUR: “Stiamo collaborando con Giovanni Orlando per un ipotetico tour – spiega La Guardia. Stiamo seriamente immaginando di tornare sui palchi; inoltre siamo in contatto con Guido Lioi al quale siamo legati per lavori passati: il nostro legame è rimasto tale. Con lui, che è un batterista, vorremmo tornare ad una formazione rock interpretando brani elettroacustici”.
IL SEGRETO DEL SUCCESSO: “Innanzitutto mantenere l’onestà e l’umiltà – prosegue La Guadia – che sono degli aspetti fondamentali. Nel nostro percorso, davanti, ci sono passate tante band che pensavano di essere arrivate ma che poi sono cadute. Poi, importantissimo è la curiosità non solo nella musica ma anche nel mondo in generale. Di fatto abbiamo lavorato in teatro, con la poesia e nel teatro-danza. Ora ci siamo soffermati sulla Paesologia di Franco Arminio che ci sta facendo pensare di scrivere delle musiche per i paesi abbandonati della Basilicata”.
TEMATICHE E TEATRO: “I testi delle canzoni sono scritti da Vanni e Anna – racconta Anna Maria Stasi – e quindi da una figura maschie e da una femminile che si compensano e si scontrano. Queste raccontano, in alcuni casi, di viaggi interiori mentre in altri tematiche sociali e della ferocia dei tempi che viviamo. L’opera teatrale “Il mio inferno”, nasce proprio da una nostra canzone “Come fiori”, e parla della storia, dimenticata, del pugile Rukeli all’epoca della Germania Nazista. Nonostante le tante vittorie, grazie anche ad uno stile di boxe particolarmente innovativo, per via delle sue origini, l’atleta, viene rinchiuso in un campo di concentramento e poi ucciso. Ci ha fatto piacere trasformare questa storia in una canzone e grazie, anche, ad importanti incontri come quello con il regista gioiese Maurizio Vacca far diventare questa il punto d’inizio di uno spettacolo teatrale con le nostre musiche di scena eseguite dal vivo. Non a caso una storia che parla a tutti noi, molto attuale perché di discriminazione, di conflitti nati per la paura del diverso con un titolo “Il mio inferno inverno” che si riferisce ad un’altra nostra canzone molto più introspettiva”.
Si ringraziano: