Teatro: Periferie, la nona stagione al TaTÀ di Taranto

Dal 3 novembre al 9 marzo, la programmazione del sabato sera mette in scena le relazioni, otto diversi focus

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
26.10.2018 11:58

Relazioni. È la parola chiave per comprendere l’intensa programmazione di teatro proposta per la nona stagione di “Periferie”. Il teatro è il luogo delle relazioni, qui e adesso con i presenti. La relazione dà voce ai sentimenti, amore, rabbia, paura, rispetto, timore… una serie infinita di “corde” che ogni giorno muovono i nostri comportamenti, stirano il nostro viso in una smorfia, lo allargano in un sorriso. E se gli uomini anticamente hanno imparato a gestire i sentimenti tramite i miti, la cui narrazione diventava occasione di conoscenza di sé, oggi gli uomini sembrano essere in balìa dei sentimenti, senza una bussola per avventurarsi nel fitto bosco interiore. Dal 3 novembre al 9 marzo al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi (il sabato, sipario ore 21), il Crest mette in scena le relazioni, otto diversi focus. Apre, il 3 novembre, Teatro Metastasio di Prato con “Un quaderno per l’inverno”, spettacolo vincitore dei premi Ubu 2017 a Massimiliano Civica per la regia e ad Armando Pirozzi per il miglior nuovo testo italiano. Due attori (Alberto Astorri e Luca Zacchini) in tre scene: la storia di un introverso professore di letteratura che, rientrando in casa, vi trova un ladro, armato di coltello, che vuole da lui qualcosa di molto insolito. Segue, il 24 novembre, il progetto della bottega d’arte Fanny & Alexander “Da parte loro nessuna domanda imbarazzante”, ispirato a "L'amica geniale" di Elena Ferrante. La storia dell’amicizia tra due donne (in scena Chiara Lagani e Fiorenza Menni), la loro crescita individuale (dall’infanzia alla vecchiaia), il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nutrono nei decenni il loro rapporto. In scena, il 15 dicembre, “Easy to remember”, firmato ricci/forte, con Anna Gualdo e Liliana Laera. Punto di partenza e accesa ispirazione di questo lavoro sul tema del femminile è la figura della grande poetessa russa Marina Cvetaeva, la cui anima inquieta viene vista come emblema di un incontenibile slancio a liberarsi da ogni regola imposta da un mondo conformista. Sarà la volta, il 12 gennaio, di Stefano de Luca con “Maestro!”, per Atir Teatro Ringhiera. Un dichiarato atto d'amore dell'attore tarantino (primi passi nel teatro professionale con il Crest nel 1985) per un grande maestro del teatro, Giorgio Strehler, ma anche una riflessione sulla trasmissione dei saperi, sulla necessità della relazione umana, sull'insegnamento come arte nobilissima e fondamentale. Tornano, il 26 gennaio, Teatri di Bari con “Anfitrione”, regia e drammaturgia di Teresa Ludovico. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia, perché gli accadimenti riguardano dèi, padroni e schiavi. Sul palco, il 9 febbraio, Saverio La Ruina con “Masculu e fìammina”, produzione Scena Verticale. Un uomo semplice parla con la madre che non c’è più: la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha capito tutto in silenzio, con infinito, amoroso rispetto. A seguire, il 23 febbraio, uno spettacolo di Mario Perrotta, con la consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati, “In nome del padre”, per il Teatro Stabile di Bolzano. Un’indagine sul tramonto della figura del padre nella società contemporanea: la rappresentazione patriarcale che lo vuole come bussola infallibile nel guidare la vita dei figli si è esaurita irreversibilmente. Chiude, il 9 marzo, Punta Corsara con “Io, mia moglie e il miracolo”, scritto e diretto da Gianni Vastarella, spettacolo vincitore del premio I Teatri del Sacro 2015. Il racconto tratteggiato di un paese senza luogo e di relazioni che hanno perso l’equilibrio. E di un guaritore che non professa nessuna religione ma che ha il dono di riportare in vita oggetti e persone. Anche quando nessuno, apparentemente, sembra essere morto.

Botteghino. Biglietto intero 13 euro; ridotto 10 euro (under 30, over 65 e gruppi di dieci persone); abbonamento 70 euro (8 spettacoli). Info e prenotazioni 099.4725780 - 366.3473430.

La nona stagione di “Periferie” è parte di “Heroes”, progetto triennale 2017_19 di Crest e Tra il dire il fare (Ruvo di Puglia, BA) in ATS, in ordine all’avviso pubblico per iniziative progettuali riguardanti lo spettacolo dal vivo e le residenze artistiche - Patto per la Puglia – FSC 2014/2020 – Area di intervento “Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali”.

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