Una celebrazione unica nel suo genere ha visto protagonista la nave scuola Amerigo Vespucci, ormeggiata presso il Castello Aragonese di Taranto, trasformata per un giorno in una cattedrale galleggiante. L’Arcivescovo di Taranto, Monsignor Ciro Miniero, ha presieduto la solenne Messa di Pasqua a bordo della celebre nave, simbolo della Marina Militare Italiana.

Un altare sul cassero

Il cassero della nave, noto come “la Regina dei Mari”, è stato allestito con un altare per accogliere la celebrazione liturgica. Tra i concelebranti anche il cappellano di bordo, Don Marco Falcone. L’evento ha attirato l’attenzione delle più alte cariche istituzionali, sia civili che militari, con la presenza dell’Ammiraglio Aurelio De Carolis, comandante in capo della Squadra Navale, e dell’Ammiraglio Vincenzo Montanaro, a capo del Comando Interregionale Marina Sud.

Comunità che naviga con un messaggio di pace

Durante l’omelia, Monsignor Miniero ha sottolineato la missione spirituale e simbolica della nave Vespucci, che rappresenta non solo la formazione marinara ma anche il volto dell’Italia nel mondo. “Questa comunità celebra il Risorto ovunque si trovi,” ha affermato, “portando con sé il messaggio di pace e la testimonianza della fede cristiana“.

Il significato della celebrazione

Celebrando la Messa a bordo, la Marina Militare ha riaffermato la sua identità non solo come istituzione strategica, ma anche come comunità spirituale. In un tempo segnato da crisi globali e conflitti, questo gesto assume un valore profondo: fede, patria e missione si incontrano in un’unica voce.

Un momento storico per Taranto

L’iniziativa ha lasciato un segno nella memoria della città e di chi ha partecipato. È stato un modo per riaffermare i valori fondanti della Repubblica e per ribadire il ruolo della Marina come ambasciatrice della cultura italiana nel mondo.