“A Nardò, la sfida con il Taranto è molto sentita - spiega Michele Cazzarò -, troveremo un ambiente difficile, ma in campo ci vanno i calciatori, non i tifosi: undici saremo noi, undici saranno loro. Per quanto ci riguarda, è una sfida come tutte le altre: non per mancare di rispetto alla tifoseria neretina, ma l’unica partita sentita, a Taranto, è con il Bari. Quello è il nostro vero derby. Dalla squadra non mi aspetto delle risposte particolari, giochiamo sempre alla stessa maniera: a volte le cose riescono, altre no. Molto dipende anche dall’avversario che abbiamo di fronte. Di questo gruppo - prosegue Cazzarò -, mi ha sorpreso la voglia di continuare a lottare nonostante l’obiettivo principale sia molto lontano. In queste situazioni è normale, quasi fisiologico mollare, ma loro non hanno mai staccato la spina: chiaramente, non dovremo farlo adesso. Formazione? Anche da questo punto di vista sono contento di come i ragazzi accettino le miei decisioni. La disponibilità di un calciatore è molto importante per un allenatore. In ogni caso, quando decido chi mandare in campo, lo faccio seguendo le indicazioni della settimana: gioca sempre chi sta meglio. Se ho pensato di tornare alla difesa a tre? No perché non avrebbe senso cambiare proprio ora che la squadra ha raggiunto un certo equilibrio. In fondo, con il modulo che attuiamo oggi (4231) abbiamo conquistato sette vittorie e due pareggi, vuol dire che la squadra risponde bene. Secondo posto? Sinceramente non ci penso. I ragazzi sanno che dobbiamo vivere alla giornata per tirare le somme il 6 maggio...”.