Calcio italiano più pericoloso: minacce a calciatori aumentano
L’associazione italiana calciatori lancia l’allarme: il calcio italiano è sempre più violento e pericoloso. “Calciatori sotto tiro”, rapporto presentato al Viminale, evidenzia come i casi di minacce e violenze ai danni dei calciatori siano raddoppiati: nella stagione 2015/16 si sono verificati 117 casi di minaccia e violenza, 65 in più rispetto alla stagione precedente. La maglia nera va al Sud Italia, dove si registra il 52% di questi atti. Stando al rapporto, la metà dei casi si è verificata nei campionati professionistici: il 24% in Serie A, il 19% in Lega Pro. La Serie B sembra quasi un’oasi felice: “Non è un caso – sottolinea Damiano Tommasi, presidente dell’associazione italiana calciatori -. La Lega B ha un progetto di squadra che va avanti da qualche anno. Bisogna rendersi conto che a lungo andare il calcio perde qualità di fronte a questi episodi. Chi organizza i campionati ha l’obbligo di prenderne atto e cercare di migliorare il clima”. Secondo “Calciatori sotto tiro”, gli atti di violenza interessano 17 regioni e 41 province. Nel 55% dei casi, i calciatori vengono presi di mira (aggressioni fisiche) proprio dai tifosi “amici” mossi da una o più sconfitte della squadra del cuore. In crescita anche gli episodi legati al razzismo, pari al 21%. “Per tutti questi motivi – prosegue Damiano Tommasi – molti calciatori propendono per altri campionati scartando il nostro. Lo stadio deve essere essere vissuto come una festa, anche di sconforto in caso di sconfitta, ma non bisogna abituarsi alla cronaca nera”. Tommasi, però, tira le orecchie a qualche suo associato: “Mi fa male quando un calciatore giustifica una contestazione o un atto intimidatorio asserendo che “ci sta purché non si arrivi allo scontro fisico”. Non funziona così – chiude – e questo report deve farci capire che un altro tipo di calcio è possibile…”.