Settori Giovanili: Il malvezzo di portarsi dietro lo "sponsor"
Nel calcio da anni si sta facendo sempre più urgente, la necessità di avere dei chiari indirizzi programmatici sui quali costruire le società di settore giovanile.
L’andare avanti senza una meta, senza obiettivi e dei mezzi idonei per realizzarla è sicuramente la prima cosa da evitare in una società calcistica sia dilettantistica, che professionistica. Programmare vuol dire progettare una strada da percorrere: le tappe intermedie, i mezzi da utilizzare, gli strumenti per verificare la qualità e la quantità del percorso effettuato. .
Il settore giovanile non deve essere considerato una piccola repubblica indipendente nell’organizzazione della Società. Deve avere una propria autonomia tecnica e di gestione economica, ma non avulsa dal contesto generale della società.
Questo va bene in generale. E per il Taranto ? Noi, ahimè siamo ancora ancorati alla Repubblica delle banane, dove la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Dove ogni anno si butta al macero il passato nonostante si siano vinti tre campionati su quattro e nonostante le tante convocazioni per gli stage della Nazionale che hanno visto protagonisti i nostri ragazzi. In tutto questo faccio fatica a vedere una programmazione che dapprima premia il merito e poi lo rinnega a vantaggio di amicizie personali. Il responsabile di turno dovrebbe interagire in sinergia e attivamente con la prima squadra e non accomodare il genitore di turno che porta liquidità . Ci si affretta a cancellare le scritte sui muri ma non a smentirle, salvo poi fare un rendiconto finale dove tutto sembra rosa e fiori e dove l’omertà di chi ha subito torti evidenti fa più rumore di tante inutili parole. Un settore giovanile dovrebbe essere scevro da questi legami economici, ma dovrebbe mettere in risalto le doti umane e tecniche dei ragazzi, e non i loro sponsor. Essere un D.S. o un D.G. con lo “zainetto” non è un merito. In parte posso assolvere i genitori ( chi non farebbe l’impossibile per i propri figli ), ma se si vuol crescere bisognerebbe non cadere nella tentazione della scorciatoia onerosa.
Un discorso a parte meriterebbero la carenza di strutture sportive.
L’organizzazione del settore giovanile riveste vitale importanza nella vita di una società, perché consente di fronteggiare tempestivamente le problematiche che si presentano nel corso della stagione.
La professionalità e le doti umane di coloro che operano nel settore giovanile (dirigenti allenatori, ecc.) devono essere oltre che un punto di partenza, un punto fermo; chi opera nel settore giovanile ricordi sempre che il tutto deve essere finalizzato alla crescita della persona come presupposto fondamentale per ottenere anche buoni calciatori.
Professionalità e doti umane che nulla hanno a che vedere con prese di distanza da articoli contenenti critiche severe ma educate. Il rapporto umano e la stima dovrebbero aver la meglio su probabili riconoscimenti futuri. Ma si sa, il tempo è sempre galantuomo.
Di Goffredo Trombetta