Taranto: ‘Scena futura, seconda parte’, dal 18 marzo all'8 aprile al TaTÀ
Rassegna in matinée per gli studenti delle scuole secondarie di II grado
In aula, in dad, al teatro. Insomma, la scuola al posto giusto (e sicuro) al momento giusto. Dopo la prima parte avviata lo scorso ottobre (tutto esaurito tre spettacoli su tre), il Crest completa la stagione 2021-22 di “Scena futura”, rassegna in matinée per gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Taranto e provincia, proponendo, dal 18 marzo all’8 aprile, quattro nuovi spettacoli all’auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi. Sipario ore 10.30. Si riparte, il 18 marzo, con “Arturo” di e con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, produzione Florian Metateatro, Rueda/Habitas. Il progetto nasce dall’incontro di due registi/autori che condividono lo stesso dolore: la perdita dei propri padri. Da qui l’esigenza di stare in scena senza la mediazione degli attori, lavorando su due differenti piani: quello dei padri che si raccontano in prima persona e quello in cui emerge il punto di vista dei figli. I due piani si invertono, si intersecano, si mischiano e a volte quasi si confondono. Sul palco si costruisce un puzzle della memoria, composto di dodici pezzi - corrispondenti ad altrettante scene - che esplorano il tema utilizzando forme e linguaggi differenti, includendo anche momenti di interazione con gli spettatori e altri senza una drammaturgia definita. Vincitore Premio Scenario Infanzia 2020 ex aequo. Segue, il 21 marzo, Teatrermitage con “Sola contro la mafia”, tratto da "Non la picchiare così" di Francesco Minervini (ed. La Meridiana), adattamento e regia Vito d’Ingeo, con Arianna Gambaccini. Maria, donna-bambina, si consegna inconsapevolmente nelle mani di un boss della mafia pugliese che la soggioga, ne fa una sua proprietà e la usa per compiere operazioni e traffici illeciti. La sua coscienza, narcotizzata da un “amore malato”, si risveglia solo dinanzi alla vita che si rinnova nel suo grembo. La storia di Maria è una storia vera. Con una fuga rocambolesca e la decisione di farsi testimone di giustizia Maria contribuirà a liberare le terre del Tavoliere delle Puglie da uno dei clan più cruenti della mafia pugliese. Una storia di forza e coraggio, una storia iniziata nel nord della Puglia a metà degli anni ottanta e non ancora terminata. In scena, il 23 marzo, “Ulisse. Nessuno è perfetto” di Paolo Gubello e Salvatore Marci, regia Salvatore Marci, con Nicola Conversano, Simonetta Damato, Salvatore Marci, Giuseppe Marzio, produzione Crest. In questo spettacolo le famose imprese sono un lontano seppur vivido ricordo e l’eroe d’un tempo è ridotto a mendicare ghiaccio per dissetarsi. Tuttavia l’affabulazione del nostro eroe ha il potere di un’arcana fascinazione su quanti, ancora, incrociano i suoi passi e le sue visioni. Eppure qualcuno diffida della veridicità dell’incredibile e la stessa Penelope, mentre tesse la tela, matura il distacco. E Telemaco non deve conoscere tutta la verità su suo padre... (CS)