Serie D/H: Il Nardò alza la voce: ‘Subiamo troppi torti arbitrali’

Serie D
24.10.2017 00:29

Il 2-2 di Gravina, maturato al 95’ per un rigore assegnato ai padroni di casa e trasformato da Picci, ha mandato su tutte le furie il Nardò. Il club neretino, sentendosi penalizzato dalle direzioni arbitrali, ha manifestato il proprio disappunto attraverso una nota.

L’A.C. Nardò manifesta vivo disappunto per i numerosi episodi che, dall’inizio del torneo, hanno penalizzato la squadra come diretta conseguenza di direzioni di gara ritenute oggettivamente insufficienti. Senza cadere in stucchevoli atteggiamenti vittimistici, con questa nostra nota, quali componenti di un sistema calcio del quale facciamo parte insieme agli organi federali ed arbitrali, intendiamo sensibilizzare le Autorità competenti ad una maggiore vigilanza sulle direzioni di gara affidate a giovani arbitri non sufficientemente dotati di esperienza, coraggio e professionalità, soprattutto al cospetto di calciatori particolarmente esperti che ormai calcano le categorie dilettantistiche e sulle designazioni delle terne per partite che si svolgono in contesti ambientali nei quali la componente emotiva può indurre in errore. Il rigore che ci è stato assegnato contro, ieri, nella partita di Gravina è la sommatoria di questi due fattori: ambiente caldo ed esasperato e giocatore esperto che simula un fallo subito. Meglio non rischiare la bolgia. Rigore, pareggio e tutti a casa. Non è l’unico episodio, purtroppo. 

Prima di Campionato, Nardò-Sarnese. Dopo pochi minuti, da un calcio d’angolo ‘fantasma’, perché nessun difensore tocca, ma nemmeno sfiora, la palla che si spegne sul fondo, nasce il gol dello 0-1. Sul finale di partita, un fallo netto in area da tergo su Balistrieri che stava calciando a rete, solo davanti al portiere, non viene sanzionato. A Cerignola, altro ambiente particolarmente partecipato, la palla colpisce il palo e danza per due metri dentro la linea di porta prima di essere allontanata senza che arbitro ed assistente vedano il gol nettissimo. Nardò-Frattese: Caporale si fa medicare fuori dal campo, rientra dopo un cenno dell’arbitro avallato dall’assistente e viene ammonito ed espulso perché non autorizzato al rientro. Partita sospesa per sette minuti, oltre ai canonici 3’ per le sostituzioni. Dei dieci minuti complessivi da recuperare ne vengono giocati solo 3. Vero è che il percorso di crescita di un arbitro passa attraverso prove importanti, al cospetto di platee particolarmente appassionate e contesti poco sicuri. Altrettanto vero è che, nell’economia del campionato possa esserci una fisiologica alternanza di episodi positivi e negativi Ma il costante ripetersi di episodi penalizzanti per noi, ci fa alzare il livello di guardia.

Nardò, città d’arte e medaglia d’oro al valor civile per lo spirito di accoglienza dei suoi abitanti e tanti campionati professionistici alle spalle, merita una considerazione pari alla serietà di chi la gestisce. Al pari, i nostri tifosi, non meno di altri, hanno diritto di assistere a gare di alto valore tecnico senza il timore di sentirsi penalizzati da direzioni di gara non sufficientemente garanti della tutela del valore tecnico della squadra che, con tanti sacrifici, abbiamo allestito. Siamo consapevoli che stimolare una maggiore attenzione nei confronti della nostra Società e dei nostri tifosi nella scelta delle terne arbitrali non potrà che ritenersi un contributo all’auspicato regolare svolgimento delle partite che prescinde da soggetti e contesti ed andare nella direzione della desiderata collaborazione tra le componenti del sistema calcio”.

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