Mysterium Festival, ‘Missa in tempore belli’: le ultime messe di Haydn
“Missa in tempore belli” di Franz Joseph Haydn, in programma giovedì 14 (Chiesa Santa Famiglia) e venerdì 15 marzo (Chiesa Cuore Immacolato di Maria), con inizio alle 20.30, è il terzo evento del Mysterium Festival, la rassegna di Fede, Arte, Storia, Tradizione e Cultura, giunta alla decima edizione (8/31 marzo). Insieme con “Missa in tempore belli”, sarà eseguita la Prima assoluta di “Vexilla Regis” di Gianmarco Scalici. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (consigliabile la prenotazione).
Promosso da Le Corti di Taras, il Mysterium Festival 2024 è realizzato in collaborazione con l’Arcidiocesi di Taranto, il Comune di Taranto, l’Orchestra della Magna Grecia, il L. A. Chorus e l’ARCoPU, con il patrocinio di Ministero della Cultura e Regione Puglia, e il sostegno di BCC San Marzano di San Giuseppe, Teleperformance, Varvaglione Vini, Caffè Ninfole, Programma Sviluppo, Baux Cucine e Chemipul.
“Missa in tempore belli”, con l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal Maestro Piero Romano, il L.A. Chorus diretto dal Maestro Alessandro Fortunato, e con Carolina Lippo (soprano), Margherita Rotondi (mezzosoprano), Andrea Galli (tenore) e Davide Giangregorio (basso), è la raccolta delle sei ultime messe (delle tredici complessive) del grande compositore austriaco Franz Joseph Haydn (1732/1809).
Composta nel 1796, la “Missa in tempore belli”, assume il suo primo titolo dalle circostanze belliche, mentre l’altro (“Paukenmesse”) scaturisce dagli effetti strumentali ricorrenti nella composizione. La preghiera di pace, cioè l’“Agnus Dei”, con cui termina anche la “Missa in tempore belli”, è accompagnata infatti da trombe e tamburi, suoni divenuti familiari nell’Europa del vecchio Haydn, sconvolta prima dalla rivoluzione francese, poi dalle imprese napoleoniche. La situazione dell’Europa negli Anni 90 è riflessa anche nella successiva messa haydniana, la “Nelsonmesse” (1798): tuttavia, nonostante gli effetti particolari, che intendono richiamare immagini marziali, anche queste due messe, come le altre del gruppo, sono intonate a un sentimento profondamente religioso e devozionale.
L’Orchestra della Magna Grecia è uno dei principali punti di riferimento dei giovani musicisti del Mezzogiorno, meritato traguardo a fronte dell’intenso lavoro svolto dal 1993, anno di nascita. Nel dicembre del 2003 ottiene dal Ministero il riconoscimento di ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale). Grazie a un costante impegno, l’Orchestra ha reso la cultura bene di consumo. Piero Romano, artista e organizzatore molto attivo, si è distinto vincendo concorsi nazionali e internazionali. Pianista e direttore d’orchestra, ha collaborato con molte orchestre nazionali e internazionali, e solisti di prestigio. Dal 2023 è vicepresidente delle ICO-Agis.
L.A. Chorus (Lucania & Apulia Chorus), è una formazione corale professionale giovanile alternativa agli enti lirici, e presente all’interno dell’associazione “Matera in Musica” con la direzione artistica di Pierfranco Semeraro. Alessandro Fortunato, direttore del L.A. Chorus nel “Missa in tempore belli”, oltre ad essere direttore di vari cori e ensemble, è professore d’orchestra all’organo e alla celesta nella Fondazione Lirico Sinfonica “Teatro Petruzzelli” di Bari.
“Dotata di una voce rotonda ed agile, di un volto mobile ed espressivo, di una plastica invidiabile e di un aplomb scenico irreprensibile”, così definisce la critica musicale francese, il soprano Carolina Lippo. Affascinata dal repertorio cameristico vocale, fonda a Vienna il Trio Metastasio con il quale si dedica alla riscoperta di pagine vocali sconosciute di compositori italiani e stranieri dell’Ottocento. Tenore, Andrea Galli ha studiato canto lirico al Conservatorio “Nicolini” di Piacenza. Fra i suoi impegni più recenti, è stato Amedeo nell’opera “Napoli Milionaria” di Rota, Don Gasparo ne “La Favorita” di Donizetti, il Duca di Mantova nel “Rigoletto” di Verdi.
Margherita Rotondi, mezzosoprano, si diploma in canto con il massimo dei voti al Conservatorio di Bari e si specializza in Canto Barocco. Fra i suoi impegni con l’Orchestra della Magna Grecia: “Messa dell’Incoronazione”, “Requiem” di Mozart e “Stabat Mater” di Pergolesi nella versione di Paisiello. Dopo il diploma in canto e pianoforte, gli studi di organo e musica da camera al Conservatorio “Sala”, Davide Giangregorio, basso, approfondisce stile e prassi del repertorio barocco. Debutta come Don Basilio ne “Il barbiere di Siviglia”, vince concorsi nazionali e internazionali. Ha interpretato, fra gli altri, Alidoro (Cenerentola), Leporello (Don Giovanni), Dulcamara (Elisir d’amore), Figaro (Le nozze di Figaro).
“Missa in tempore belli” e prima assoluta di “Vexilla Regis”. Giovedì 14 (Chiesa Santa Famiglia) e venerdì 15 marzo (Chiesa Cuore Immacolato di Maria). Inizio ore 20.30. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (consigliabile la prenotazione). Online: Eventbrite. Info: Orchestra Magna Grecia – Via Ciro Giovinazzi 28, Taranto (392.9199935). Aggiornamenti social (Facebook e Instagram). Siti: mysteriumfestival.it e orchestramagnagrecia.it