Olimpiadi/Volley: Italia battuta dal Brasile, l'oro resta tabù

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Redazione
21.08.2016 23:45

Argento e lacrime per l'Italia del volley che, nonostante un torneo straordinario, non riesce a spezzare la maledizione dell'oro olimpico. Nel '96 ad Atlanta, il gruppo dei fenomeni - Zorzi Giani, Bernardi, Velasco - si schiantò in finale contro l'Olanda. Nel 2004 ad Atene, finì 3 a 1 contro il Brasile. Proprio come oggi al Maracanazinho, dove sul gradino più alto del podio, dopo tre set contratti e quasi mai spettacolari (22-25, 26-28, 26-24) è finito il Brasile, al suo terzo successo nel volley olimpico.

La storia del primo set racconta di una partita nervosa nella quale l'Italia riesce ad entrare comunque con più determinazione. Tra un errore e un altro, gli azzurri riescono a conquistare un paio di break. Un vantaggio che avrebbero dovuto capitalizzare meglio e che invece finisce per essere gettato al vento. Il Brasile, sotto gli occhi del campione olimpico Neymar, e al centro di un Maracazinho infuocato, capisce il messaggio e serra le fila, riducendo il numero di errori e cominciando una scalata che culminerà sul 12-12, in un pareggio meritato. Raggiunta, l'Italia entra in crisi di lucidità. Il  problema è principalmente il servizio, che proprio non funziona a differenza di quello verdeoro. Lo sforzo per rimanere in partita è più nervoso che tattico o atletico, e comunque, in parte riesce. Almeno fino a quando l'ennesimo servizio sbagliato regala ai brasiliani un break decisivo che si traduce poco dopo in tre set point, il secondo dei quali concretizzato di nuovo grazie a un servizio sbagliato da Ivan Zaytsev, l'uomo più atteso della finale che però non è ancora entrato nel match.

secondo set sembra la copia del primo. L'approccio è identico, con gli italiani che provano a recuperare precisione e si portano di nuovo in avanti e i brasiliani a inseguire. La differenza, in questa fase la fanno i singoli. E mentre gli italiani temporaggiano aspettando che lo Zar di Roma (dagli spalti fischi speciali per lui) entri in partita, i brasiliani si appoggiano comodamente a Wallace de Souza, il miglior giocatore del torneo - praticamente un orco che si presentava a questo match con 127 punti segnati dall'inizio dei Giochi. Lui in partita c'è entrato subito e, praticamente da solo, ha tenuto a galla il Brasile fino all''11-11, ovvero il punto del match in cui l'Italia sembra lì lì per sciogliersi. E invece resiste. Punto a punto tiene testa al Brasile e anzi potrebbe conquistare un break decisivo sul 20-21 se una decisione arbitrale contestata dagli azzurri non regalasse ai verdeoro il punto del 21-21. La dinamica del set cambia, l'Italia si ritrova a rincorrere, ma alla fine è di nuovo il Brasile a prevalere (28-26) grazie agli errori di Giannelli (in battuta) e Lanza (ricezione).

Il terzo set comincia all'insegna dell'equilibrio. Errori e prodezze si alternano in una squenza armonica da entrambe le parti. E anche quando l'Italia riesce a strappare un primo break il vantaggio dura pochissimo. In una situazione di sostanziale equilibrio si arriva così al 23-24 quando il Brasile serve per il match point. Il punto decisivo arriva al secondo tentativo.

(Repubblica.it)

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