AIA Ilva, il Comune presenta le osservazioni tecniche al Ministro Galletti
Il Sindaco Melucci: "Una procedura a tratti difettosa"
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AIA ILVA, IL COMUNE PRESENTA LE OSSERVAZIONI TECNICHE AL MINISTRO
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La commissione ambiente del Comune di Taranto ha inviato al Ministro, Gianluca Galletti, le osservazioni tecniche in merito all’autorizzazione integrata ambientale Ilva. Questa qui sotto la nota di accompagnamento del Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
Ogg.: Domanda di AIA (ID MATTM 1159) per i nuovi interventi e modifica del “Piano
Ambientale”presentatadaAMInvestCoItalyS.r.l.,inqualitàdisoggettoaggiudicatario
della procedura di trasferimento dei complessi aziendali facenti capo ad ILVA S.p.a. in
A.S.dicuialD.L.191/2015.
EgregioSignorMinistro,
aderendo al percorso normativo in essere per quanto in oggetto, il Civico Ente ha inteso
rimettere in allegato alla presente una serie di osservazioni tecniche derivanti dal lungo
processo di studio e monitoraggio, avviato sin dal 2012 dalla Direzione competente,
unitamente ad indicazioni ricevute, secondo un innovativo passaggio amministrativo e nello
spirito di massima trasparenza e condivisione, da ulteriori soggetti accreditati attivi sul
territorio, tra di essi interlocutori istituzionali, ordini professionali, associazioni e diversi
portatoridiinteresse.
Tra tutte queste energie positive del territorio non si può che scorgere un sentimento di
profondo rammarico verso una procedura a tratti piuttosto difettosa, anche quando nelle
finalità rilevata come utile, oltre che una diffusa percezione di scarsa considerazione per le
stesse aspirazioni della comunità, collegate non solo ad un recupero della qualità della vita,
mapersinoallediretteimplicazionieconomicheedoccupazionali.
E’ alquanto difficile tornare,nel2017,a commentare dati scientifici e sanitari raccolti ormai in
unalungastagionecostellatadiinnumerevoliconfronti,spessoruvidi,cheunvantaggioassai
contenutohanno,invero,prodottoallacittadinanza.E’imbarazzantecontinuarearaccontare
ai cittadini che qualche misura finalmente si sta avviando, quando si è consapevoli che si
stannocontinuandoacommetteresostanzialierroridiapproccio,dimetodoconseguenteedi
prospettivacomplessiva.
Non si può sorvolare su di una procedura più volte avvertita come sovraordinata rispetto alle
reali esigenze del territorio e della sua comunità e che dopo uno stuolo di decreti al limite
degli standard europei si avvia frettolosamente alla sua definizione nell’interesse forse del
mercato e di certi creditori, non primariamente di Taranto, il cui Civico Ente è stato relegato
ad un ruolo di mero gregario, depauperato di ogni autorevolezza e potere di intervento
ovvero dissuasione,non un mirabile esempio di percorso democratico. Si tratta di una formale
sospensione del diritto, per un’Amministrazione che non è libera di operare nel quadro del
TUEL,come altrove sarebbe naturale accadesse.
E per questa circostanza,stante il mediocre contributo in terminidiinnovazionitecnologiche,
di analisi preventive del rischio sanitario, di coinvolgimento dirimente della comunità, di
attenzione alle esigenze degli stessi lavoratori dello stabilimento siderurgico e finanche di
accessibilità al vero e proprio piano industriale di medio-lungo periodo ed agli obblighi
contrattualiderivanti,nonchélastrutturadelDPCMprevistocomeesitodellaprocedura,non
sipuòadoggiescludereilricorsoastrumentiditutelagiuridicaanchedirangoeuropeo.
Negli ultimi anni si poteva dare un segnale apprezzabile alla città, attraverso interventi di
grande impatto sull’ambiente e sulla salute, complici le problematiche finanziarie e
giudiziarie, si è preferito mettere in esecuzione interventi che definire minori ci costringe ad
unosforzodiestremaeleganza.Daquestopuntodivista,unariflessionesuulterioriproroghe
edifferimentidell’applicazionedel“miglior”pianoambientalerisultadeltuttoirricevibile.Se
corrisponde al vero che le criticità attuali sono figlie di decenni di disattenzioni, furbizie ed
inosservanze, come ampiamente testimoniato dalla magistratura, ed è ragionevole
immaginare un percorso ancora articolato per la completa sostenibilità del ciclo produttivo,
nonsipuòancoratollerarechesiascomparsanuovamenteognitracciadiriflessioneintorno
alla tematica della cosiddetta decarbonizzazione, questa sì che avrebbe consegnato alla città
ed alle sue generazioni future una ambizione, in un contesto di rinnovata pace sociale ed
aperturaagliaggiudicatari.
Ci piace sottolineare che tra le policy del Gruppo ArcelorMittal, come evidenziato dal sito
internet corporate, alla voce sostenibilità viene approvato e pubblicato, come valevole per
ciascun loro complesso industriale nel mondo, un decalogo di outcome compatibili con l’AIA
chelacomunitàrichiede,dunquenonunostacoloall’insediamentoinparola,purchéTaranto
ricevalostessopalinsestodimisure,investimentiintecnologiaer&ddiqualunquealtroplant.
Il 25 luglio scorso, il Sindaco ha ricevuto a Taranto i massimi esponenti della NewCo AM
InvestCo Italy e, dopo un lungo e franco approfondimento, agli stessi è stata rappresentata
senza filtri la sofferenza della comunità, una comunità che si sta avviando sulla strada di un
modellodisviluppoalternativo,purnellacoesistenzaconlagrandeindustria.Abbiamovoluto
dar credito in quella sede alle parole della nuova proprietà, impegnata con serietà per
realizzare a Taranto un hub di avanguardia della loro intera conglomerata. Tuttavia, alle
parole attendiamo che facciano seguito atti tangibili nella medesima direzione e dobbiamo
lamentare che l’incertezza sulla sequenza di messa in sicurezza dei parchi minerari, per
esempio, non rappresenta un landmark per Taranto. Ci è parso che gli intendimenti della
famiglia Mittal fossero protesi a dare slancio alla nostra comunità, non solo nel settore steel,
undialogopiùfittoeconcretorestaauspicabile,marispettoall’AIAnoncisipotrànascondere
dietroallatitolaritàdellastrutturacommissariale,occorresposarelacomunità,nelbeneenel
male.
Restiamo fiduciosi e costruttivi, ma la nostra valutazione attuale del piano ambientale, come
reso,cilascialargamenteinsoddisfatti,metteinagitazioneun’interacittadinanzaepersinole
impresedell’indotto.Laproceduranonciconsentediesercitareoltreunsanoraccordoconil
livello governativo ed anche questa è una dinamica del tutto miope ed irriguardosa della
storiadiTaranto.
Per quanto sopra, al di là di ogni previsione legale, qualora non dovesse giungere alla
comunità un forte e definitivo messaggio di attenzione riferibile all’AIA, il Civico Ente non
potrà che assecondare, nelle forme consentite, gli sforzi di quanti non intendono esaurire sic
etsimpliciterquestabattagliadiciviltà,vivibilitàesviluppo.