Taranto: Lavoro agricolo a rischio dopo maltempo degli ultimi mesi
Il segretario generale Uila Uil Taranto, Antonio Trenta: ‘Occupazione dimezzata’
Prodotti ortofrutticoli andati persi a causa del maltempo; uva, sia da vino che da tavola, irrimediabilmente danneggiata, ed in modo gravissimo; metà del lavoro agricolo stagionale compromesso. Quest’anno più che mai coperture e tendoni che gli agricoltori del territorio ionico si sono affrettati a mettere sulle loro coltivazioni, non sono riusciti a fronteggiare la grandine più abbondante e prolungata delle passate stagioni.
La straordinaria ondata di maltempo che ha investito anche il nostro territorio hainfatti distrutto tutto e compromesso il settore anche dal punto di vista occupazionale. Il rischio, più che concreto, è che l’occupazione possa risentirne in modo pesante fino a diventare una vera e propria emergenza per gli stagionali per i quali normalmente è questo il periodo di lavoro più fruttuoso dell’anno.
A lanciare l’sos sono i rappresentanti sindacali dei lavoratori agricoli. Antonio Trenta, segretario generale della Uila Uil di Taranto, si riferisce in modo particolare all’evento meteo tanto disastroso quanto di portata assolutamente eccezionale che si è abbattuto sulla terra di Puglia nella giornata di domenica 12 maggio e che ha colpito pesantemente le province di Taranto e Bari. Il tutto con effetti al suolo tremendi: “L’utilizzo di protezioni antigrandine è stato inutile - dichiara Trenta - visto che sono andate distrutte sotto l’impeto di acqua e ghiaccio e cedendo sulle piante che avrebbero dovuto proteggere. I danni continuano inoltre con le persistenti piogge e i bruschi abbassamenti di temperature. Sono stati colpiti in particolare nel territorio provinciale di Taranto i comuni di Massafra, Mottola, Palagiano, Palagianello, fino a Ginosa e Castellaneta”.
Nei primi mesi dell’anno i produttori agrumicoli del tarantino hanno lasciato buona parte del prodotto sulla pianta. Infatti tra il 40 e 50 per cento degli agrumi non sono stati raccolti, a fronte di una produzione abbondante. L’andamento del prezzo medio troppo basso non ha lasciato scampo: un vero e proprio disastro.
Il settore agrumicolo vale tra i 60 e gli 80 milioni annui con le circa duemila aziende agricole che danno lavoro a diverse migliaia di lavoratori agricoli. Nei comuni interessati risiedono un gran numero di braccianti agricoli. Secondo gli ultimi dati, come si evince dagli elenchi anagrafici dell’Inps, a Ginosa 2900, a Castellaneta 1534,a Massafra 3421, a Palagianello 1381, a Palagiano 2500 e a Mottola 1168 per un totale, solo in questo bacino, di circa tredicimila addetti.
“Sommando la crisi agrumicola e le recenti grandinate - avverte il sindacalista -stimiamo, per questi lavoratori, una riduzione di giornate di lavoro di circa il 50 per cento per il 2019”.
La Uila Uil è particolarmente preoccupata anche e soprattutto a causa della mancata approvazione al Senato di un emendamento che, di fatto, ha tradito le aspettative di migliaia di braccianti agricoli, i quali hanno perso il lavoro a causa delle calamità naturali nonostante gli impegni ufficialmente assunti dal Governo, e recepiti dalla Commissione agricoltura, che aveva pienamente raccolto le istanze dei sindacalisti con una proposta che avrebbe assicurato strumenti di ammortizzazione sociale per un periodo coerente con la ripresa delle attività produttive delle imprese.
“Il decreto Emergenze approvato al Senato ha tradito i soggetti più precari del mercato del lavoro - stigmatizza Antonio Trenta - infatti i lavoratori stagionali non raggiungeranno nei prossimi anni nemmeno il numero di giornate minime per accedere alle tutele previdenziali ed assistenziali. Sarà così in particolare, per i lavoratori della Puglia in un settore minato già pesantemente dai fenomeni del lavoro irregolare e dal caporalato. Per questo diventa ancor più urgente garantire continuità di tutele a lavoratori integrati in quelle tante aziende agricole colpite dalle calamità che creano buona occupazione”.