Grottaglie: Confederazione Aepi su crisi settori intrattenimento e spettacolo
‘Istituire tavolo permanente per confronto su priorità per essere pronti a ripartire nel migliore dei modi’
Introdurre l’esenzione o la riduzione dei tributi locali come la Tari e la Tosap, concedere le autorizzazioni di occupazione pubblico (dehors) senza l’applicazione del canone di occupazione per il 2021, istituire un tavolo permanente di confronto sul settore per confrontarsi sulle priorità e le esigenze e per essere pronti a ripartire nel migliore dei modi. Sono queste alcune delle richieste avanzate dal Coordinatore Provinciale della Confederazione Aepi di Taranto Giuliano Cannizzo e da alcuni esponenti delle Associazioni Passione Horeca e Horeca Grottaglie, nel corso del consiglio comunale monotematico convocato dal Sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò, sul tema della crisi del settore Horeca, dell’intrattenimento e spettacolo. Settori che hanno subito maggiormente e più duramente gli effetti delle disposizioni adottate dal Governo centrale per contenere la diffusione del Covid-19. Nonostante gli investimenti effettuati in dispositivi sanitari e di sanificazione, già sostenuti dagli imprenditori del settore, le misure nazionali non hanno consentito la piena riapertura delle attività. In attesa che il governo rafforzi le misure economiche a sostegno del comparto, a cominciare dal decreto Ristori Quinques, in fase di ultimazione proprio in queste ore, che dovrà rivedere i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua, il rappresentante della Confederazione Aepi Taranto, cui Passione Horeca ha aderito, ha avanzato al consiglio comunale di Grottaglie l’esigenza che si instauri, sin da subito, un tavolo permanente di confronto sul settore, al fine di analizzare le priorità della auspicata, prossima ripartenza. Il settore Horeca e dell’intrattenimento, rappresenta un importante asset della nostra economia e non solo. Secondo il terzo Rapporto Ismea, nell’anno che si è appena concluso, per questo comparto, sistima un calo pari al 40% con una riduzione del fatturato che si aggirerebbe attorno ai 34 miliardi di euro di perdita. Occorre sin da subito attivarsi - ha sottolineato Giuliano Cannizzo - per cercare di contribuire, ognuno con le proprie prerogative, ad alleviare i traumatici effetti economici ricadenti sugli operatori, affinché si possa restituire la giusta dignità al settore, attraverso un piano condiviso, che definisca una strategia programmatica che conduca alla riapertura dei locali, quando per la pandemia sarà scritta la parola “fine”.