Imprenditoria tarantina in stallo: l'appello di Casartigiani
Casartigiani Taranto lancia un nuovo allarme sulla stagnazione del sistema imprenditoriale locale. Le piccole e medie imprese faticano a riprendersi, e il numero di giovani imprenditori continua a diminuire. La situazione del settore artigiano appare immobile: nel secondo trimestre del 2024, nella provincia di Taranto, si sono registrate 142 nuove attività nel Registro delle Imprese, contro le 84 che hanno chiuso. Questo saldo, già preoccupante nel primo trimestre con 49 chiusure, è salito a 58.
La crisi dell'imprenditoria è evidente, così come l'assenza di nuovi investimenti. Nonostante il tempo passato, la grande industria rimane in difficoltà e non si intravedono soluzioni all'orizzonte. Casartigiani Taranto non attribuisce colpe specifiche, ma esorta a un'azione comune per superare l'impasse. Il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, Stefano Castronuovo, sottolinea l'importanza di una "cultura d’impresa" rinnovata. Gli imprenditori devono adattarsi a nuove visioni e strumenti per gestire le loro attività.
«Fare impresa oggi presenta sfide inedite, non comparabili al recente passato - dichiara Castronuovo -. Siamo immersi in un presente che procede lentamente, guardando con difficoltà al futuro. Taranto deve risvegliarsi dal torpore a partire dalle imprese e dalla loro gestione».
Castronuovo invita anche le istituzioni e la politica a superare la dipendenza dalla grande industria, enfatizzando che una comunità prospera solo quando è autosufficiente. Guardando ad altre città come Bari e Lecce, che si sono sviluppate e diventate punti di riferimento nel Mezzogiorno, Castronuovo esorta a seguire il loro esempio.
In merito alle recenti polemiche tra politici e associazioni di categoria, Casartigiani auspica una cessazione delle controversie per iniziare a collaborare fattivamente per il bene del territorio.