The Black’s Tales Tour”, drammaturgia scritta, diretta e inscenata da Licia Lanera

Cultura, musica e spettacolo
Redazione
28.01.2018 18:31

DI MARIA PASTORELLI

Il buio, l’oscurità di un luogo che lo spettatore comincia impetuosamente a immaginare, il fumo bianco che si miscela al nero delle profondità della scena, il vuoto interiore e quello esteriore, raffigurato e quasi toccabile con mano, poi compare lei che non dorme da 3 anni, in anfibi di pelle nera, body in latex e grinta da vendere. Compare lei che inizia a raccontare, lei e le persone, le persone della sua vita, a cui si mette a pensare e non vi è dubbio che è solo notte, lei col suo corpo sciolto nel chiuso della sua stanza, claustrofobica col perimetro di un grosso cubo nero smontabile, visioni di cose che non ci sono,  visioni di creature, che si materializzano dalle sue ossessioni e dalle sue paure e si trasformano in mostri strani.

Licia Lanera, perno della compagnia storica pugliese Fibre Parallele, con un look dark e l’energia di una vera rock star si presenta davanti ad un pubblico quasi interamente adulto al Tatà di Taranto (unica data in Puglia) con il suo ultimo spettacolo, “The Black’s Tales Tour”, che ha per protagoniste alcune delle più importanti figure femminili delle fiabe: Cenerentola, Biancaneve, La Regina delle Nevi, la Sirenetta.  Lei le racconta usando la sua voce in modo prorompente abbassando e alzando i volumi della sua eccentrica e poliedrica personalità mettendone in evidenza i lati più neri e inquietanti per parlare delle ossessioni, delle manie e delle paure di alcune tipologie di donne. In scena vi è solo lei che si impone per tutto il tempo dello show con grande abilità, grazie al visual sound creato in contemporanea dalle musiche originali suonate dal vivo dal bravissimo Tommaso Qzerty Danisi, che si sovrappone in un tutt’uno  stupefacente. Una donna che ricorda il sapore, l’orrore e il dolore di certe nottate in bianco e l’incalzare inevitabile di incubi che nascono nella propria stanza e invadono l’anima, fino ad abitarla di mostri e strane creature che costringono chi li subisce a diventare mostro egli stesso. Una specie di guizzo dell’horror per esorcizzare la paura: quella di chi scrive e quella di chi vive.  E in questa lunga notte nella notte lei trascina con sé ogni singolo spettatore, ognuno di noi è costretto a scavarsi dentro anch’esso. In questa lunga notte anche noi resteremo svegli con lei ad occhi sgranati. Un modo di fare teatro singolare, originale, di ricerca e sperimentale, che non ha nessun timore di fallire o deludere ma è solo se stesso, con la sua verità, con la sua ricerca della bellezza e del dolore, che si fa attraversare dall’assurdo e dalla fragilità, con la sua smania di infinito ed eternità. Spudorata e vera Licia Lanera è anche una voce talentuosa e performante nel canto e una persona molto ironica nella vita,  che si prende sempre un po’ in giro da sé.

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