Tommaso Bruno: ‘Vaccini e razza padrona’
Per sostituire un assessore alla sanità come Gallera la grande Lombardia, a trazione leghista,ha insediato al suo posto Letizia Moratti, donna con grande pedigree, la quale appena iniziato il suo compito si presentata subito qual è: esponente di quella razza padrona che ritiene di essere unta dal Signore, tanto da aver diritto a tutti i privilegi e passare avanti a tutti, anche nella vaccinazione antiCovid-19. Chi produce di più si deve salvare, avrebbe affermato senza alcuna smentita da parte sua; gli altri sono inferiori, quasi pesi, scarti! Non si può considerare altrimenti la sua “geniale” uscita sul destinare le dosi di vaccinoprima di tutti alle regioni con il Pil più alto. In sostanza la Signora Moratti - con tanto di lettera istituzionale al commissario Arcuri - sostiene che un ammalato di Milano, di Bergamo o di Brescia, abitando in una regione che produce un Pil pari a 385 miliardi ha diritto al vaccino più del malato pugliese con il suoi 107 miliardi di Pil o di quelli della Calabria (33 miliardi) e della Basilicata (appena 12 miliardi). E’ assurdo! Da una finora rispettabile signora che ha avuto persino esperienza di governo, non ci si aspettano concezioni e richieste così inopportune. Senza voler generalizzare, è veramente “la razza padrona” che esprime tutta la sua presunzione razzista contro chi ha avuto la sventura di nascere in regioni da sempre emarginate e sfruttate (Svimez documenta che il Nord ha sottratto al Sud qualcosa come 60 miliardi l’anno),anche e in gran parte da quella “razza” che molte volte riesce a salire fino al governo del Paese, che da sempre vuole un Paese diviso e con le sue diseguaglianze territoriali e che ancora più presuntuosamente aspira a governare in modalità sovranista il Paese. Francamente se questo è il meglio che la Lega e Salvini in prima persona riescono a proporre nelle nostre Istituzioni, possiamo volentieri farne a meno. Spero che anche questo, oltre tutto il resto (autonomia differenziata,ecc. ecc.) faccia riflettere quanti anche qui al Sud, semmai in buonafede, strizzano l’occhio a questi personaggi! (Tommaso Bruno, Pensionato e Italiano del Sud)