Taranto: La noetica attraverso il making, al ‘Righi’ grande innovazione didattica
Le discipline scientifiche, spesso accompagnate da misconcetti ormai saldamente radicati nella mente degli studenti, costituiscono da sempre un grande ostacolo per gli alunni. L’IISS Righi di Taranto, invece, ha investito su metodologie didattiche innovative per favorire la “noetica”, termine di origine greca (noema) che può tradursi come: apprendimento intuitivo dei concetti.
La Prof.ssa Giusj Calabrese, docente di Fisica, supportata dal prof. Francesco Gigante per la parte laboratoriale, ha scelto di utilizzare nella didattica il cosiddetto “making”, oggi elemento imprescindibile nelle materie Stem. Più semplicemente si consente allo studente di apprendere i concetti e i principi della materia attraverso il fare, ovvero realizzando progetti consistenti in manufatti o costruzioni il cui funzionamento si basa proprio sui principi e sulle leggi della fisica classica.
"Realizzare un manufatto sviluppa nell'alunno la propria creatività, spesso costretta e limitata dalla didattica tradizionale di tipo trasmissivo" afferma la docente Giusj Calabrese - "Inoltre migliora la concentrazione e favorisce conseguentemente l’aumento dell'autostima dell'alunno“.
"I lavori possono essere svolti in gruppo favorendo l'inclusività o singolarmente andando in questo caso a potenziare le eccellenze", riferisce il docente di sostegno Giancarlo Iacca. La scelta può essere lasciata alla classe o, a volte, può dipendere da un particolare argomento da affrontare.
A ben vedere, all’IISS A. Righi si favoriscono anche gli scambi didattici tra liceo scientifico ed istituto tecnico presenti nello stesso plesso: la docente Veronica Poggi, infatti, è da sempre favorevole all'utilizzo della peer education come metodologia didattica e per quanto possibile ha sempre adottato questo approccio. "Il linguaggio usato dai ragazzi verso i coetanei" - spiega la docente - "risulta immediato, fluido, diretto, coinvolgente e ciò permette di superare le difficoltà insite nella disciplina in modo semplice, suggestivo e intuitivo.
Il noema da affrontare era il concetto di pressione e le leggi ad essa connesse: i docenti hanno invitato la classe a realizzare un braccio meccanico il cui funzionamento si basa proprio sulla trasmissione della pressione nei fluidi. I materiali utilizzati dovevano essere di uso quotidiano proprio al fine di cancellare ovvero ridimensionare il misconcetto più diffuso ovvero l'astrazione delle discipline scientifiche! Gli alunni accolgono in questo modo la corretta interpretazione della disciplina: la fisica è la disciplina del fare, strettamente connessa con molti aspetti del nostro quotidiano e a volte imprescindibili!
Il lavoro realizzato nella classe 1C meccatronica è stato poi esposto dagli stessi alunni in 1B liceo scientifico sportivo: si tratta di uno scambio alla pari che favorisce la trasmissione dei concetti ed anche una migliore autostima, autoefficacia ed autonomia dello studente. "È una metodologia che infonde sicurezza. Il misconcetto "non ci riesco" viene finalmente cancellato dal linguaggio parlato e dalla convinzione diffusa tra gli studenti perché è proprio un coetaneo ad esporre il progetto e non l'adulto/docente" conclude la prof.ssa Poggi. (Comunicato stampa)