Taranto-Campilongo: L'addio era inevitabile...

TARANTO
Alessio Petralla
26.01.2016 16:34

E' giunta al termine l'era Campilongo? Per capire meglio la situazione e gli errori del tecnico, abbiamo avvicinato alcuni colleghi che hanno analizzato così la situazione...: 

 

ANGELO DI LEO: "Beh Campilongo ha fatto meno punti di Cazzarò avendo a disposizione, mi pare, una rosa più forte. Gennaio doveva essere il mese degli esami e il Taranto ne è uscito male racimolare solo 6 punti; doveva uscirne con almeno tre o quattro in più. La rivoluzione non è servita. A gennaio si è passato, di colpo, da una famiglia che si voleva bene ad un gruppo di calciatori nuovi. La Virtus ha dimostrato più ciniscmo: così si vincono i campionati. Bongiovanni e Zelatore? Mi auguro, dopo aver salvato il calcio a Taranto, di programmare al meglio, dando stabilità, come hanno fatto per nove anni nella pallavolo. Campilongo dovrebbe dimettersi, è un professionista serio. Era al capolinea già dopo il match di Fondi. In caso di pareggio o vittoria, in quel di Francavilla, ora staremmo parlando di tutt'altro". 

 

ENRICO LOSITO (Tutto Sport Taranto): "Per i risultati che sono arrivati in questa sua gestione ha deluso un po' tutti: dalla piazza agli addetti ai lavori. Ci aspettavamo di più anche se è pur vero, che non è facile gestire una compagine appena ricostruita. Ha voluto i suoi uomini (vedi Cascone). Ciò che paga sono i continui cambiamenti di formazione che non hanno permesso di dare una fisionomia alla squadra. Le statistiche danno ragione a Cazzarò, anche se chi ha scelto Campilongo, sicuramente, lo ha fatto in buona fede. Non è riuscito a fare neanche un punto nei tre scontri diretti, con Francavilla in Sinni, Fondi e Virtus Fracavilla. Le scelte di domenica scorsa sono, davvero discutibili: ha praticamente lasciato tutti i calciatori da lui voluti in panca (Ciarcià, De Lucia e Siclari su tutti). Con la Virtus anche Cascone ha deluso visto che sul secondo gol si è fatto sovrastare da Montaldi. C'è qualcosa di rotto... Restano solo i play off, inutile farsi illusioni. Il male del Taranto è il Taranto".

 

FABRIZIO CAIANIELLO (Studio 100): "Secondo me adesso cambiare allenatore sarebbe deleterio, anche se è meglio che Campilongo vada via perchè quando ci sono pressioni con la proprietà diventa impossibile conviverci. Il presidente Zelatore, tra l'altro lo invitò anche sette giorni fa a dimettersi. Il tecnico campano fu preso apposta pochi giorni prima della riapertura del mercato, in modo da costruire una squadra che lo avrebbe soddisfatto. Sulla formazione? E' come se stesse giocando delle amichevoli estive: le sta provando tutte per trovare la giusta quadratura. Non ha le idee chiare...".

 

FABIO DI TODARO: "Se la sua era sia finita non lo so. Penso di si, perchè, visti i risultati è preventivabile. Non ha mai dato una forma vera e propria alla sua squadra. Dopo il mercato invernale la piazza si sarebbe aspettata dei risultati che non sono arrivati. Tra l'altro, il rapporto, dell'allenatore, con la presidenza, pare si sia molto raffreddato. Per come fu presentato doveva essere il valore aggiunto: è assurdo essere già fuori dai giochi ma le colpe non solo sue. Aveva fatto delle richieste precise: di queste sono arrivati soltanto alcuni calciatori. Ancora mi chiedo, che senso ha avuto, domenica, lasciare Ciarcià in panca?...".

 

FRANCESCO CALDERONE (La Voce di Taranto): "L'era Campilongo per me è ormai giunta al capolinea visti i risultati deludenti e soprattutto le ultime due sconfitte con Fondi e Virtus Francavilla. Il suo maggior errore è stato cambiare ripetutamente formazione, non dando mai continuità ad un undici iniziale. Nonostante questo non posso ritenerlo l'unico colpevole di questa situazione, dovrebbe assumersi maggiori responsabilità anche chi ha costruito questa squadra, non completata tra l'altro del tutto".

 

FRANCO LEGGIERI (La Voce di Taranto): "Siamo alle solite: l'allenatore non produce i risultati sperati e paga per tutti. E’ un classico del calcio italiano e a Taranto capita spesso, anzi quasi sempre, di non finire il campionato con lo stesso tecnico in panchina. Il nostro punto di vista: ci sono errori macroscopici commessi proprio nella gestione delle risorse umane. Credo non sia sereno e forse non aveva compreso quanto sarebbe stato arduo e complicato dover allenare una compagine come il Taranto, nonostante le sue esperienze siano state di buon livello e in serie superiori. Comunque, oltre al cambio di allenatore, al Taranto serve un buon motivatore, un professionista capace di lavorare a livello psicologico sui calciatori che non sono assolutamente sereni. Paradossalmente, sarebbe utile ricominciare come l’anno scorso, nel dopo Battistini, quando i calciatori andarono in una sorta di autogestione, seguiti da Cazzarò che si dimostrò, in seguito, competente". 

 

GIANNI SEBASTIO (Studio 100): "Secondo me Campilongo ha sofferto la troppa presenza di Montervino. La campagna acquisti invernale doveva essere meno voluminosa. Il cambio? Sono contrario, perchè ciò impedisce di programmare al meglio, però, se non si trovano gli equilibri si fa fatica e diventa indispensabile. I suoi errori? Ha sbagliato nel non aver mai schierato lo stesso undici in campo e a cambiare modulo".

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