Di seguito la dichiarazione del consigliere regionale di Fratelli D’Italia, Renato Perrini. “Dopo che per anni il governatore Michele Emiliano ha fatto da contraltare politico rispetto alle decisioni su Ilva, solo per guadagnare visibilità mediatica e politica, oggi che si firma l’ultima carta, quella definitiva che deciderà l'amministrazione, il piano industriale-ambientale-occupazionale-finanziario del futuro, Emiliano fa finta di parlare di altro. Del resto ha il Covid per continuare andare in tv. Mentre a Taranto vengono a parlare di Giochi del Mediterraneo e acquari colorati. Siamo tutti contenti se ci sono altri progetti di investimento e sviluppo per Taranto, purché siano concreti e duraturi e coinvolgano tutti gli 11mila attuali dipendenti del siderurgico. Se non è così, non serviranno specchietti per le allodole a far dimenticare la madre di tutte le vertenze. Questo solo per non ammettere che la strategia delle due forze di governo, è stata sbagliata su tutta la linea: i 5stelle che volevano il parco giochi sugli altoforni, e poi finiscono in società con Arcelor Mittal, e il Pd che vuole chiusura area a caldo contro i sindacati. Ed Emiliano che blatera di decarbonizzazione mentre il Ministro dello Sviluppo, Patuanelli, dice che è impossibile. Poi continuano a parlare di ambiente e ci riempiono di nuovi impianti, mentre gli ospedali di Taranto sono al collasso. In tutto questo mentre negli ultimi 10 anni proprio i loro partiti tramite commissari nominati dal governo hanno gestito il siderurgico senza fare bonifiche e manutenzioni, senza produzione, ma solo disastri ambientali, industriali, economici, nomine per i consulenti e cassa integrazione per gli operai, oggi l’unica cosa di cui sono interessati sono, come sempre, i nomi di chi entrerà nel cda dell'ex-Ilva. E di chi siederà nel bord con il commissario Arcuri, responsabile supremo dell’emergenza Covid, che nel bel mezzo del picco dell’epidemia - mentre si decidono restrizioni e migliaia di pazienti aspettano in fila in ambulanza perché non ci sono posti letto, non ci sono tamponi, non ci sono vaccini, tutte cose di cui lui è responsabile insieme ai banchi a rotelle - ora sarà anche il nuovo capo della società. E se accanto a lui si apre il valzer delle nomine per la task force dell’acciaio, anziché sui piani concreti per la città, siamo difronte solo all’ennesimo carrozzone per gestire risorse, soldi e nomine pubbliche, avendo però sprecato dieci anni sulla pelle dei tarantini senza alcuna prospettiva per il loro futuro”.