Slai Cobas contro privatizzazione asili: “Un servizio pubblico essenziale deve restare tale”
Le lavoratrici e i lavoratori dell’ausiliariato e delle pulizie negli asili nido, rappresentati dal sindacato Slai Cobas, si oppongono fermamente alla privatizzazione dei servizi decisa dal Comune. La loro posizione nasce dall’esperienza diretta con la gestione privata, che, a loro avviso, punta a massimizzare i profitti attraverso salari ridotti, tagli alla sicurezza e risorse insufficienti.
Da tempo, il personale richiede l’internalizzazione del servizio, che garantirebbe maggiore stabilità e qualità, ma il Comune ha scelto di affidare l’intera gestione degli asili nido a soggetti privati. Questa decisione è giudicata inaccettabile dai lavoratori, che ritengono che un servizio pubblico essenziale debba restare sotto la gestione e la responsabilità dell’amministrazione comunale.
Solidarizzando con le proteste di genitori ed educatrici, il sindacato denuncia anche le dichiarazioni del sindaco, definite “arroganti e distanti dalla realtà”, in cui le proteste sono state minimizzate come espressione di “piccoli gruppi già noti”. Critiche sono state rivolte anche al silenzio dell’assessora Simili, considerato un segnale di disinteresse.
Il personale ribadisce la necessità di ritirare la decisione di privatizzazione, invitando il Comune a un confronto concreto. Slai Cobas chiede inoltre di partecipare all’incontro previsto per il 13 gennaio con le altre organizzazioni sindacali.
“Gli asili nido sono un servizio pubblico essenziale per bambini, famiglie e donne. Devono restare tali”, concludono le lavoratrici e i lavoratori, ricordando le quattro giornate di sciopero già svolte senza ottenere risposte.