Fino al 18 maggio, bloccata vendita e consegna mobili, autorizzati invece i traslochi
Federmobili chiede l’intervento dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia
Dal 4 Maggio sono ripartiti diversi settori produttivi compreso l’industria del mobile. E’ dunque ripresa la produzione di mobili per le abitazioni private e luoghi di lavoro, ma è vietata la vendita al dettaglio e la consegna. Infatti l'ultimo DPCM del 26 aprile ha ancora escluso, con grande sorpresa delle attività del settore, la ripartenza del commercio al dettaglio di mobili. Ovviamente ciò crea non pochi problemi perché i depositi e i magazzini non possono smaltire la merce. I negozi al dettaglio del settore arredo potranno infatti ripartire soltanto il 18 maggio. Il presidente provinciale di Federmobili, Alberto Mosca, ha scritto all'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Cosimo Borraccino, evidenziando che tra le attività che hanno potuto ricominciare a operare dal 4 maggio scorso mancano quelle che fanno riferimento al codice ATECO 47.59.10 (dettaglio mobili di arredo per la casa), mentre sono consentite quelle attinenti i servizi di trasloco (49.42.0). Non essendovi una sostanziale differenza tra la consegna e il montaggio di mobili e le attività di trasloco, non si comprende perché le attività commerciali del settore siano bloccate, e non sia consentita la consegna della merce già da tempo acquistata dai clienti e in giacenza nei magazzini e depositi. Tra l’altro il Governo non ha definito limitazioni al sottocodice 43.32.02 ‘posa in opera di infissi, arredi, controsoffitti, pareti mobili e affini’ pertanto a maggior ragione, il fermo della vendita al dettaglio e della consegna di mobili appare senza una valida motivazione. Federmobili provinciale chiede che la Regione intervenga per sbloccare questa situazione che non risponde ad alcuna necessità di sicurezza e che il commercio al dettaglio della distribuzione tradizionale e indipendente di arredamento possa ricominciare a lavorare al più presto, esattamente come avviene per il commercio al dettaglio di auto e motocicli, adottando modalità di vendita (contingentamento, vendita per appuntamento, etc) che garantiscano la sicurezza delle persone. "Non vogliamo – ribadisce Mosca - mettere in secondo piano la salute della clientela, del personale dipendente e nostra, ma non possiamo neppure accettare che venga bloccata inutilmente la attività anche perché il rapporto economico con le aziende produttrici non ha subito fermi e le tratte della merce arrivano regolarmente. E comunque se proprio non si intende consentire la piena ripresa della attività di vendita, che almeno si autorizzi la consegna della merce già da tempo acquistata dalla clientela e giacente nei nostri magazzini”.