Taranto, Calvano: "La mia volontà è quella di restare"
La penalizzazione? Un duro colpo, non c'è lo aspettavamo
(Di Anthony Carrano) La passata stagione agonistica ha visto più protagonisti tra le file del Taranto, come Simone Calvano. Forte in fase di interdizionel,intelligente in quella di impostazione, e sicuramente un valore aggiunto per la compagine rossoblù. Intervistato da Blunote, il centrocampista milanese si racconta tra presente e futuro.
Ti saresti mai aspettato, al momento della firma, un campionato da vertice come quello della passata stagione?
“Quando ho parlato con il mister, mi ha spiegato che stava nascendo una buona squadra, sapevo che alla fine saremmo stati competitivi. Appena sono arrivati cinque o sei calciatori, ho capito che avremmo potuto disputare un buon campionato: siamo andati oltre le aspettative anche grazie all’entusiasmo della piazza”.
Difficile non parlare della penalizzazione.
“Purtroppo è stato un duro colpo, nessuno se l‘aspettava. E’ successo nel momento di maggiore entusiasmo e di maggior spinta da parte nostra. A livello di spogliatoio ci ha spiazzato, però dopo quella batosta siamo ripartiti bene e abbiamo cercato di ricompattarci ancora di più. C’è sempre un po' di rammarico perché non si sa effettivamente se con quei punti sarebbe stato tutto diverso, arrivando ai palyoff da seconda e non da quinta”.
A che posto collocheresti la stagione al Taranto nella tua carriera?
“Al primo posto senza ombra di dubbio. Era dai tempi di Verona, quando ho avuto la fortuna di essere in Serie A, che non giocavo in una piazza cosi calda. A differenza dell‘esperienza in Veneto, terminata con una retrocessione, a Taranto è andato tutto per il verso giusto, mi sono trovato bene con i tifosi, la società e i compagni, quindi sicuramente la colloco al vertice sia a livello personale che di squadra”.
Dopo un campionato formidabile, molte squadre hanno chiesto informazioni sul tuo conto: rimarrai al Taranto?
“Ho un altro anno di contratto, ma non nego che qualche società ha chiesto informazioni perché abbiamo disputato un campionato importante, è normale sia cosi. Voglio rimanere, ma i matrimoni si fanno sempre in due e se ci sarà la stessa volontà da parte della società ci siederemo e parleremo. Nonostante l’interesse di qualche squadra, resto un giocatore del Taranto in questo momento”.
Si è parlato con la società di un possibile rinnovo?
“Ne abbiamo discusso con l’allenatore, ma a fine stagione non conosceva ancora il suo destino e c’è stato un po' di trambusto dopo Vicenza. Adesso che ha ripreso le redini, sicuramente ne riparleremo”
Come immagini il prossimo Girone C?
“Il solito, difficile. Anzi, ancora più tosto perché le squadre che hanno steccato nella passata stagione si rinforzeranno. Sarà più arduo per squadre come la nostra tenere il passo, però abbiamo visto che non contano sempre forza economica e nomi, ma programmazione e competenza”.
Il tuo rapporto con Capuano?
“È uno dei migliori con cui ho lavorato. Prepara la partita meticolosamente e nonostante io abbia 30 anni, ho imparato tanto con lui. Mi ha sempre dato fiducia, che ho cercato di ricambiare sul campo. Il rapporto con il mister è speciale, di rispetto reciproco, sappiamo di poter contare uno sull’altro”.
Cosa ti ha colpito di Taranto?
“Quando sono arrivato ho detto: “Wow, il paradiso“. Sono di Milano e per me vivere al mare è bellissimo. Mi piace tanto il calore dei tifosi, lo stadio e la storia della piazza, unica nel suo genere”.
Il personale messaggio ai tifosi?
“Vorrei ringraziarli ancora per esserci stati sempre vicino, anche in trasferte come quella di Vicenza. Per noi giocatori il tifo rossoblù è stato un valore aggiunto. Non sapremo come andrà a finire la questione stadio, ci sono tante incognite, ma spero rimarranno vicino alla squadra perché l’amore per i colori deve prescindere da tutto”.