Ouattara: ‘Sarebbe un onore tornare a Taranto’
Il giovane attaccante: ‘Se tifosi e società mi vorranno...’
In un Taranto che non segna più, 381 minuti per la precisione, uno come Adam Ouattara oggi avrebbe potuto dare una grossa mano. Se non altro per la voglia e l'entusiasmo con cui aveva sposato il progetto. Quando Gigi Panarelli decise di rinunciare alle sue qualità, aveva a disposizione una batteria di attaccanti di tutto rispetto: D'Agostino, Favetta, Genchi e Croce. E con un Taranto ancora in corsa per la promozione, chiunque, al posto di Panarelli, avrebbe preferito andare sul sicuro. Le cose oggi sono cambiate: Favetta e D'Agostino non ci sono più, Genchi ha smesso di segnare, Olcese e Goretta stanno profondamente deludendo. Nessuno poteva prevederlo ed è proprio per questo che aumentano i rimpianti. Quelli che oggi riempiono i pensieri dello stesso Ouattara: "Piacerebbe anche a me capire perché non mi sia stata concessa un'opportunità - confessa a Giornalerossoblu.it l'attaccante oggi in forza all'Acireale -. Inizialmente, Ragno mi ha preservato considerando Taranto una piazza calda per un giovane come me. Mi ha utilizzato in Coppa Italia per 20 minuti col Cerignola (Juniores, va sottolineato, ndr) e grazie al gol mi dette l’opportunità di sedere in panchina. Con Panarelli le cose sono andate diversamente: mi disse che con quei cinque attaccanti non poteva garantirmi continuità. A quel punto ho dovuto fare una scelta".
DOVEVANO CREDERCI "La società avrebbe voluto cedermi in prestito per poi farmi rientrare a Taranto. Non discuto la serietà dei dirigenti rossoblu, ma avrebbero potuto farmi crescere in rossoblu. Non pretendevo di essere titolare, prima veniva la squadra".
TARANTO DELUDENTE "Ho lasciato i compagni con tanta amarezza e mi dispiace che il campionato sia andato così, soprattutto per città e tifosi. Se in estate mi avessero detto che il Taranto non avrebbe vinto il campionato, non ci avrei mai creduto. Purtroppo è stata una stagione storta".
TORNEREI "Certo che tornerei: se società e tifosi mi vorranno, sarebbe un grande onore".