Ilva: Ambiente svenduto, Pm chiede oltre 20 anni per i Riva
Nicola Riva, 25 anni di reclusione; Fabio Riva, 28 anni; Luigi Capogrosso, 28 anni (ex direttore del siderurgico). Sono queste alcune delle richieste che il pubblico ministero, Mariano Buccoliero, ha fatto oggi pomeriggio alla Corte d’Assise, a Taranto, per il processo Ambiente Svenduto relativo all’associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari e all’omissione dolosa di cautele in materia di sicurezza del lavoro. Reati, questi, contestati all’Ilva gestita dal gruppo industriale Riva. Ilva che a luglio 2012, dopo un’inchiesta della Magistratura, fu soggetta al sequestro degli impianti dell’area a caldo perché inquinanti e “fonte di malattia e morte” come specificò, più di otto anni fa, il gip Patrizia Todisco. Buccoliero ha parlato di “condotte pluriennali” e di “violenza inaudita”. Il pm ha detto che da parte dell’Ilva dei Riva c’è stato “un abbraccio mortale” verso Taranto “stritolando la città”. Ha quindi evidenziato la gravità del danno sanitario e la capacità a delinquere. “I motivi a delinquere sono i soldi, perché gli impianti dovevano marciare al massimo ella produzione, il resto veniva meno” ha sostenuto ancora Buccoliero. “In aula sono addirittura arrivati imputati che sono arrivati a dire alla Corte che gli impianti erano modello, prendendo in giro la Corte, e per questo agli imputati non vanno concesse le attenuanti” ha detto ancora. Gli imputati nel processo di Taranto sono 47: 44 persone fisiche, tra proprietari, amministratori e dirigenti di Ilva, pubblici amministratori, pubblici funzionari, e 3 società. Queste ultime sono Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici che rispondono in merito alla legge sulla responsabilità amministrativa delle imprese. Buccoliero ha avanzato le richieste alla Corte d’Assise, presieduta da Stefania D’Errico, giudice a latere Fulvia Misserini, alla presenza degli altri tre pm del processo (Giovanna Cannarile, Raffaele Graziano e Remo Epifani) e del procuratore capo Maurizio Carbone. Prima di Buccoliero, il pm Graziano ha brevemente anticipato le linee guida della sua requisitoria, ultima della serie, per i reati in materia di sicurezza sul lavoro e la responsabilità amministrativa delle tre società imputate. Requisitoria che Graziano ha poi sviluppato dopo le richieste dell’accusa. (AGI)