Calcagno: "Nostro calcio non pronto per le scommesse"
Sui flussi anomali di scommesse legati ad alcuni match di Lega Pro, interviene Umberto Calcagno, vice presidente dell'Aic, l'associazione italiana calciatori. “Anomalia non significa illecito - spiega a Tuttolegapro.com -. Non abbiamo notizie privilegiate, ma stiamo monitorando la situazione. In molti casi, comunque, le anomalie sono meno evidenti di quanto apparso sui giornali. Certamente per il futuro dobbiamo evitare che segnalazioni e indagini in corso, che sono anche a tutela dei tesserati, diventino un boomerang verso i calciatori. I nostri associati sono i primi a volere che eventuali situazioni poco chiare vengano controllate, ma non è possibile che una squadra (il Parma, ndr) sia obbligata ad andare in conferenza stampa a difendersi. Oppure, ancor peggio, che si arrivi a essere malmenati da pseudotifosi per presunte combine. Il nostro ambiente probabilmente non era pronto al passo verso le scommesse. Non è normale la percezione che abbiamo di tutte queste situazioni. Ci sarà sempre un portiere o un attaccante che sbaglia: un conto è contestare civilmente perché sbagli, altra cosa sono gli episodi di violenza che hanno come presupposto eventuali illeciti. Serve più responsabilità anche da parte di giornalisti, società e tifosi. Non ho mai conosciuto presidenti o calciatori che non abbiano voglia e interesse a vincere un campionato; ci sono invece squadre che da sempre trovano difficoltà sul campo e non riescono a trovare lo spunto finale per vincere il campionato. Oggi lo spettro degli illeciti e delle giocate fanno dubitare spesso sulla buona fede di calciatori e società e in queste situazioni si creano speculazioni fittizie, amplificate spaventosamente dai social".