“I lavori di ammodernamento e ampliamento del Porto di Taranto stanno riprendendo secondo il cronoprogramma proposto dall’Autorità portuale di Taranto, anche per andare incontro alle esigenze del terminalista, primo a essere interessato al completamento dell’opera in questione”. Lo fa sapere il deputato del MoVimento 5 Stelle, Giovanni Vianello, al termine della sua seconda visita presso l’Autorità di Sistema Portuale di Taranto, dal Presidente Sergio Prete. “Se tutto continua a procedere nel verso giusto - sottolinea - i risultati dovrebbero arrivare nel giro di poco più di un anno. È quantomai necessario, infatti, continuare sul versante dei lavori per la chiusura della vasca di colmata e dell’impermeabilizzazione”. “In fase di completamento nel giro circa di un semestre - aggiunge ulteriormente Vianello -, i lavori alla palazzina polifunzionale posizionata sul molo San Cataldo che, oltre a essere utile, rappresenterà simbolicamente le nuove occasioni di sviluppo anche alternativo per il porto, quindi del tutto diverse dal traffico industriale”. “Qualche confortante sviluppo - conclude Vianello per quanto riguarda i lavori di ampliamento e ammodernamento portuali - anche sul fronte ex Cementir, sembrerebbe infatti che, nella zona portuale concessa a Cemitaly (ex Cementir), quindi presso la calata IV, l’azienda si stia muovendo nel lavoro di sgombero delle impalcature - che ad oggi occupano gli spazi - mettendo in ordine la banchina secondo un preciso cronoprogramma”. “Oltre ad aggiornarci sui lavori, - chiarisce il deputato, membro della commissione Ambiente ed Ecomafie - ho parlato con l’Autorità portuale di Taranto anche sul ruolo che il Porto del capoluogo ionico potrebbe avere dopo gli ultimi sviluppi nel campo Mittal. A fronte di quello che a breve dovrá avvenire a Taranto, proprio intorno alla vicenda dello stabilimento siderurgico e la dotazione che lo stesso ha di alcuni sporgenti, bisognerebbe accordarsi - sin da subito - sulla possibilità di liberare alcune aree portuali, se non un intero molo, attualmente occupati dall’ex Ilva, proprio per dar modo di diversificare ulteriormente i traffici portuali”. “È inutile - conclude - concedere uno sporgente se il suo utilizzo non è a regime da tempo, di quegli spazi se ne potrebbe fare un uso diverso anche per dare maggiore respiro all’attività portuale, in chiave di attrattività internazionale e competitività interna. Inoltre, in legge di Bilancio è prevista la realizzazione della Zona Franca Doganale interclusa la cui perimetrazione sarà definita dall’Autorità di Sistema Portuale: si tratta di uno strumento utile a rilanciare le potenzialità del porto”.