Covid: Ministro De Micheli, ‘Ipotesi in classe anche sabato e domenica’
Idea della ministra dei Trasporti con ingressi scaglionati e un piano trasporti ad hoc
"Le scuole vanno riaperte quando ci sono le condizioni per riaprirle. Vediamo a che punto stanno, il 9 dicembre, i contagi". Paola De Micheli, ministra dei Trasporti, spiega a La Repubblica: “Siamo in emergenza e credo sia necessario fare lezioni in presenza anche il sabato”. Anche la domenica, aggiunge, “sono decisioni che vanno condivise con tutto il Governo, ma siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù. Ce lo chiedono diverse Regioni”. Secondo la titolare del dicastero di Piazzale di Porta Pia tredici giorni a disposizione per riaprire il 9 dicembre le scuole con un piano a ingressi scaglionati e un piano trasporti ad hoc “si può fare”. Trasporti Quanto alla pericolosità dei trasporti per la trasmissione del virus, afferma: "Nessuno mi ha portato uno studio che dimostri che i trasporti sono la principale ragione della crescita della curva. Ho sentito troppi scienziati parlare a braccio, in questo periodo. Poiché la politica, però, non si muove solo per scienza esatta, ma anche per rassicurare i cittadini": E assicura che "le Regioni hanno messo a disposizione quasi diecimila bus aggiuntivi in tutto il Paese con le risorse assegnate dal Governo. Sono pronti a scendere in strada, alcune città hanno già codificato le corse in più da fare". Mezzi pubblici e distanziamento sociale "Parliamo di pullman privati, a noleggio” spiega la ministra. “Da sette e nove metri. Dodici per l'extraurbano. Abbiamo a bilancio 500 milioni di euro, duecento sono per il 2021”. Ma con questi nuovi mezzi sarà comunque impossibile mantenere il distanziamento: “Con 24 milioni di persone a bordo di mezzi dimezzati non sarà possibile” dice. “Siamo tornati alla capienza del 50% e dobbiamo restarci almeno fino all'estate. Oggi per garantire lo stesso servizio in una città come Milano servirebbe far uscire dall'autorimessa, dalle 7 alle 9, altri cinquecento mezzi pubblici. Impossibile, dovremmo togliere dalle strade le automobili. A Milano possiamo aggiungere ottanta pullman, non di più. Lo stesso ci dicono le simulazioni su Roma, Napoli. Quasi tutte le città metropolitane non sono nelle condizioni di ospitare numeri così alti di nuovi mezzi pubblici”.