Bitetti: ‘Stato deve interessarsi di più a vicende Acciaierie d’Italia’
‘Necessario comunicare in modo diretto con cittadinanza e sistema imprenditoriale’
La nostra idea di città è molto chiara. L’orientamento alla sostenibilità non è solo dichiarazione di principio, ma si sostanzia in idee, obiettivo, azioni, risultati. Per questo le notizie economiche, sindacali e giudiziarie che si susseguono su Acciaierie d’Italia ci allarmano sempre di più sia con riguardo alle problematiche ambientali, che appaiono lontane dalla soluzione, sia relativamente alla questione occupazionale, ai rapporti con l’indotto e, naturalmente, alla presenza statale. Insomma, al presente ed al futuro di questo stabilimento che si intrecciano inevitabilmente con il presente ed il futuro di Taranto, considerato l’impatto che esso ha e continua ad avere sulla nostra città.
Ancor più di noi, temo siano le cittadine e i cittadini di Taranto a essere quantomeno disorientati nel leggere quotidianamente le cronache riguardanti l’azienda e credo che molti si domandino perché lo Stato, che partecipa ad AdI, non parli con loro di questo, non prospetti programmi, non immagini insieme a loro vie d’uscita. Sono domande lecite, che molti hanno posto a me e per le quali credo che l’attenzione del Governo debba essere massima, soprattutto in questo momento di particolare confusione e di giusta insofferenza. Non dimentichiamo che oggi gli elementi di incertezza sociale ed economica sono fin troppi. L’impegno dello Stato nel comunicare in modo diretto con la cittadinanza e con il sistema imprenditoriale tarantini sulla vicenda Acciaierie d’Italia non può più tardare. (Piero Bitetti, Candidato al consiglio comunale)