Taranto: Editoriale, questa retrocessione è la sconfitta di tutti
Sarebbe fin troppo facile, dopo questa retrocessione, offendere e insultare pesantemente chi ha portato di nuovo la Taranto calcistica ai piedi dell'inferno poiché gli errori, anche se tanti e gravi, sono all'ordine del giorno. Sbagliamo tutti, nessuno è infallibile. Lasciano perplessi, però, le bugie, la vigliaccheria, il nascondersi dietro un dito, il non chiedere scusa, la supponenza sociale fondata sulla superiorità economica, la presunzione di essere più à la page e capaci di fare a meno degli altri. Ecco, questi "difetti" non possono essere tollerati.
TARANTO MALEDETTA? Tuttavia, non dimentichiamoci che il calcio è solo una passione e, come tutte le passioni, riserva più delusioni che gioie. È un gioco, spesso ingiusto, in cui i protagonisti incarnano come maschere della commedia dell'arte vizi e virtù della commedia umana. Da questa retrocessione diretta, la società perde tanto: soldi (l'ultimo posto comporta la decurtazione del 20% sui contributi legati al minutaggio dei giovani), tifosi (che tornano nell'interno della Serie D) e stampa.
TUTTI CONTRO TUTTI Sulla stampa tarantina ci vuole una riflessione: sarebbe il caso di smetterla con questo tutti contro tutti perché non si va da nessuna parte. Nessuno è migliore degli altri perché questa è una sconfitta per tutti. Nessuno escluso. Infine, ci piacerebbe sapere cosa ne pensano di questa retrocessione i numerosissimi candidati sindaco, visto che ogni giorno mettono bocca su tutto, anche sul più stupido degli argomenti pur di raccattare un voto.