Taranto: Genchi, ‘Con Ragno avrei segnato molto di più’
Frecciata a Panarelli dell’attaccante, che poi rivela: ‘Nello spogliatoio c’erano rami marci’
A campionato finito, arriva il momento della resa dei conti. Il primo a togliersi qualche sassolino è Beppe Genchi, che prende di mira soprattutto Panarelli e il suo modo di giocare, a lui non congeniale. L'attaccante barese non ci gira attorno e a domanda precisa risponde: "Con Ragno avrei segnato molto di più". La rivelazione arriva nel corso di Tifo Web, trasmissione curata dai colleghi di giornalerossoblu.it. "Non è una questione di bravura - prosegue Genchi -, perché entrambi gli allenatori hanno delle qualità, ma con Ragno venivo impiegato nel mio ruolo naturale, in attacco. Quando è andato via le cose sono cambiate, mi è stato chiesto altro: da professionista sono stato costretto ad adeguarmi alle nuove direttive, ma la gente non può pensare che possa fare gol giocando in un ruolo che non è il mio. Il bravo allenatore si vede soprattutto quando riesce a tirare fuori il meglio da ogni calciatore. Evidentemente, il modulo tattico di Ragno esaltava le mie caratteristiche, con Panarelli mi sono sacrificato. Credo di non essere stato il solo, e quando snaturi troppo una squadra, a risentirne è la qualità".
"RAMO MARCIO" Beppe Genchi prova a spiegare la stagione fallimentare con una metafora: "Lo spogliatoio è sacro. Immaginate che all'interno di quelle quattro mura ci sia una piantina: se ogni giorno si alimenta sopravvive, ma se al posto dell'acqua ci metti del veleno appassisce e muore. In uno spogliatoio ci vuole rispetto per il gruppo, non bisogna nascondersi parlando all'orecchio. Tutte queste cose avvelenano l'ambiente. Cosa è successo? Non lo dirò mai, ripeto: lo spogliatoio è sacro. Purtroppo, sono state fatte delle scelte a cui non si è più potuto porre rimedio. Un esempio? Il mercato. Sono andati via diversi calciatori di qualità, ma non tutti sono stati rimpiazzati: la qualità c'era, ma numericamente eravamo pochi.
FUTURO "Pagni? Non lo conosco personalmente, però ha vinto tanto. Non so se arriverà, ma è certo che resterò solo se funzionale al progetto. In caso contrario, andrò via perché non voglio essere di peso a nessuno".