TARANTO: Giuseppe Gaeta, frammenti di vita rossoblu...

TARANTO
Redazione
10.07.2016 00:28

Queste riflessioni scaturirono dal mio cuore qualche mese fa. Mi chiamo Giuseppe Gaeta. Sono nato nel lontano 1950 nella splendida città dei due mari e, pur essendomene allontanato ormai da più di quarantacinque anni, la porto ancora nel cuore per tanti motivi. Poco più che ragazzo intrapresi la strada che conduce a Roma e nella capitale studiai laureandomi in Ingegneria tra alti e bassi. Poi; il matrimonio, una bella figlia e un lavoro decisamente interessante. Ma il legame con la città di origine, nonostante la lontananza, non si affievoliva, anzi si fortificava nel tempo. C'era un quid, oltre naturalmente agli affetti personali e ai ricordi della fanciullezza che più di ogni altra cosa mi teneva legato alla mia terra, portando i miei pensieri laggiù fino ad un luogo, per me sacro, che rispondeva al nome di "Stadio Valentino Mazzola". Ancora oggi, che ho compiuto 65 anni, il ricordo della gradinata sempre traboccante di tifosi rossoblu e ospiti, mescolati insieme, mi procura una certa emozione. Fu su quei gradoni di cemento che assistetti alla mia prima partita del Magico insieme con altre ottomila persone e, tra queste, mio padre, grande appassionato, che ve lo dico a fare. Era l'ultima partita in casa contro una squadra lombarda che rispondeva al nome di Simmenthal-Monza. La mia presenza portò fortuna al Taranto che chiuse l'incontro per 2 - 1 in una partita al cardiopalma. All'epoca dei fatti (5 giugno 1960) la vittoria portava due punti. Si pensi che la classifica, dopo la penultima giornata recitava: Monza 33, Venezia 32, Taranto 31. Allo scadere ci abbracciavamo tutti, comprese le squadre in campo perchè il Venezia perdeva a Cagliari (promosso in A insieme con il Torino), ma come sempre accade, quando c'è di mezzo il Taranto, arriva la notizia che il Venezia pareggiava in modo rocambolesco al novantesimo (all'epoca non c'era il recupero). Così, con 3 squadre a 33 punti, si andò allo stadio Comunale di Firenze dove conquistammo solo un pareggio col Monza e rimediammo una sonora sconfitta per 4 - 2 con i neroverdi al Flaminio di Roma . Anche quella volta ero seduto in tribuna con mio padre e ricordo che al termine spuntò una lacrimuccia sul mio viso; mi consolò, in quell'occasione con una carezza, un signore alto e biondo che era seduto accanto a noi e che rispondeva al nome di Raimondo Vianello. Chi l'avrebbe mai detto che 50 anni dopo, avrei pianto di rabbia, sempre nello stesso stadio, per via di un gol balordo subito quasi allo scadere. Fin qui i ricordi e, potrei citarne tantissimi altri, ma non mi va di tediare alcuno. Passiamo a tempi decisamente più recenti. La mania di seguire il Taranto e di leggere qualsiasi cosa lo riguardasse, mi spinse a frequentare i Guestbooks, prima dei Taranto Supporter's e poi quello della Fondazione Taras. Leggendo i vari commenti, mi imbattevo spesso in quelli di un certo Pietro Gioia che seguiva, come me, il Taranto da Roma. Dato che nel campionato che sta per concludersi, il Taranto doveva sostenere ben quattro trasferte in terra laziale, il nostro Pietro convinse me e un altro giovanotto di 70 anni, Antonio Gervasi (pensate che è ancora istruttore di volo) a vederci per una pizza e a preparare la trasferta di Aprilia. Il resto è storia recentissima; il vulcanico ingegner Pietro ha organizzato qui a Roma un gruppo di tifosi a cui è stato dato il nome di "Taranto Mia". Questo gruppo ha al suo interno quasi una trentina di membri e ci si sta attrezzando per diverse iniziative, qualcuna allo scopo di avvicinare i ragazzi di Taranto, che non hanno conosciuto la serie B, ai colori più belli del mondo. Vorrei ringraziare tutti i componenenti del gruppo, persone veramente squisite e piene di saggezza, anche se alcuni hanno meno della metà dei miei anni. Per concludere, vorrei rivolgere un caloroso "In Bocca al Lupo" alla società del Presidente Zelatore e dell'Avvocato Bongiovanni, due degnissime persone che ho avuto l'onore di conoscere e che hanno veramente a cuore le sorti del Taranto. FORZA TARANTO. Quest'anno si sale. (tratto dalla pagina Facebook di Gruppo Taranto Mia). 

Nella foto: Giuseppe Gaeta

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