Taranto: Asso-Consum su trasporto extraurbano, ‘Servizio scolastico in ritardo’
ASSO-CONSUM Taranto è costretta a tornare sulla questione afferente gli aumenti del costo degli abbonamenti determinati dalle società che gestiscono “in concessione” alcune tratte stradali extraurbane fra le località di Castellaneta – Ginosa – Laterza (principalmente), ribadendo che i detti aumenti non sono giustificati né dall’aumento di pochi chilometri su alcune tratte, né dal maggior costo dei carburanti.
Si ricorda a dette aziende (SITA in primis ed a seguire CTP, nonchè COTRAP, di cui le stesse sono parte integrante come consorziate), che gli aumenti decisi in Giunta Regionale sono comprensivi dell’aumento dell’inflazione, di cui il costo carburanti è indicatore. Si ricorda, ancora, che il decreto legge n. 50/2017 ha poi stabilito i criteri per la ripartizione del Fondo TPL, per far sì che i servizi di trasporto pubblico locale e regionale vengano sempre più affidati con procedure ad evidenza pubblica: si prevedono infatti penalizzazioni per le regioni e gli enti locali che non procedano all'espletamento delle gare, nonché parametri volti a incentivare il perseguimento degli obiettivi di efficienza e di centralità dell'utenza nell'erogazione del servizio.
(..) Il comma 8-bis dell'art. 27 prevede che i costi standard e gli indicatori programmatori definiti con criteri di efficienza ed economicità siano utilizzati dagli enti che affidano i servizi di trasporto pubblico locale e regionale come elemento di riferimento per la quantificazione delle compensazioni economiche e dei corrispettivi da porre a base d'asta per i contratti di servizio stipulati successivamente al 31 dicembre 2017. (…) a partire dal secondo anno, quindi dal 2019, la ripartizione avviene sulla base dei livelli adeguati di servizio, comunque entro i limiti di spesa complessiva prevista dal Fondo stesso. Tali livelli di servizio sono definiti con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in Conferenza Unificata, nonché previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, in coerenza con il raggiungimento di obiettivi di soddisfazione della domanda di mobilità, nonché assicurando l'eliminazione di duplicazioni di servizi sulle stesse direttrici”
Appare evidente, quindi, che si tratti dii un “PUBBLICO SERVIZIO” e nessuno può arrogarsi il diritto di modificare e/o interrompere il servizio posto a tutela del trasporto (soprattutto) dei meno abbienti, trattandosi di una attività sottoposta ad atti concessori e – tantomeno – determinarsi al servizio secondo proprie calendarizzazioni e non di concerto con le Scuole, ai cui studenti quel servizio è (soprattutto) diretto: decidere di iniziare il servizio il 14 settembre, mentre le scuole iniziano quasi tutte lo 11 settembre significa “dare uno schiaffo in faccia” alle Istituzioni, che quelle scuole rappresentano, ai Sindaci che hanno dovuto riqualificare le aree urbane e – in definitiva – a tutti i Cittadini-Utenti.