Taranto: Cristina Venneri a La Factory per presentare il suo romanzo d’esordio
Mercoledì 18 dicembre alle 19.00
Tra un pranzo e una cena natalizia, tra una giocata a carte e un caffè con l’amico delle superiori, abbiamo voluto offrirvi un’alternativa, per una sera, a quella curiosa settimana che va da Natale a Capodanno. 𝗠𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟴 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, alle 19, a 𝗟𝗮 𝗙𝗮𝗰𝘁𝗼𝗿𝘆, a 𝗧𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗼, incontreremo 𝗖𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗩𝗲𝗻𝗻𝗲𝗿𝗶, scrittrice tarantina ma residente altrove da tempo, con la quale presenteremo il suo romanzo d’esordio: 𝘾𝙤𝙧𝙥𝙤𝙢𝙖𝙩𝙩𝙤 (Quodlibet). Dialogherà con l’autrice 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗣𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮. L’ingresso è libero.
L’appuntamento è a cura di 𝗩𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗿𝘁𝗮 e rientra nel cartellone di iniziative 𝙋𝙤𝙧𝙩𝙖 𝙉𝙖𝙥𝙤𝙡𝙞 𝙎𝙩𝙧𝙚𝙚𝙩 𝙄𝙣𝙛𝙚𝙨𝙩𝙖organizzato da La Factory, l’hub creativo che dal 2020 ospita i più originali progetti handmade pugliesi, oltre a mostre e laboratori.
𝘓’𝘈𝘜𝘛𝘙𝘐𝘊𝘌 - Cristina Venneri è nata a Taranto nel 1986. Ha studiato Lettere classiche all’Università degli Studi di Messina e ha frequentato il biennio Scrivere un libro presso la Scuola del Libro di Roma. Scrive sul quotidiano di scritture Il cucchiaio nell’orecchio. "Corpomatto" (Quodlibet, 2022) è il suo romanzo d’esordio.
𝘐𝘓 𝘓𝘐𝘉𝘙𝘖 - Marta è una studentessa svogliata e ritardataria. Ha lasciato Taranto per iscriversi all’università di Messina, ma la vita studentesca, velleitaria e alcolica, si rivela molto più interessante delle Lettere classiche. Dopo pochi anni e un solo esame è di nuovo a casa, sorta di carcere domestico dove l’aspettano una madre problematica e una nonna arcigna. Nella «maledetta città» che tutto avvelena, l’esistenza di ognuno è improduttiva, sospesa, anche quella di Marta, ben attenta a nascondersi dalla madre quando telefona al suo innamorato, perché altrimenti la «sentirebbe vivere». Eterna figlia ferma sulla soglia di un cambiamento che non vuole compiere, Marta non può più uscire da questo piccolo mondo asfittico, non prima di aver ricostruito la famiglia perduta, rimesso insieme i pezzi di entrambi i genitori, ricreato un impossibile e commovente focolare casalingo. L’unica salvezza sarà raccontare tutto, con l’oggettività di una deposizione ufficiale, con una scrittura sorprendente: comica quando dovrebbe essere luttuosa, tenera dove ti aspetti sarcasmo, elusiva quando speri in una confessione. (Comunicato stampa)