FRA(M)MENTI uno spettacolo di Salvatore Cosentino al Teatro Orfeo
A cura di MARIA PASTORELLI
TEATRO: Fra(m)menti, un gioco di parole che può essere il titolo di uno spettacolo. Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale, al Teatro Orfeo di Taranto si è dilettato a giocare con le parole e farne spettacolo. La sua ultima fatica è un "melange" di cose vecchie e nuove del suo repertorio, tutte rinnovate e riadattate per il palcoscenico del centenario teatro tarantino. Una miscela di tematiche proposte "fra menti" per abbattere la quarta parete e suscitare sorrisi e riflessioni.
Si parte da un'analisi sulle storture del linguaggio dei giuristi e si continua con una lucida (e ironica) meditazione sulle tre “P” più scottanti dell'uomo del terzo millennio: politica, paternità e psicanalisi. Vengono fatti nel corso della sua performance riferimenti storici e normativi alla condizione della donna, da Adamo ed Eva sino ad oggi, affrontando anche il problema della violenza di genere. Infine, si conclude con la smitizzazione, sempre tra il serio e il sarcastico, di tre poteri forti della moderna società mediatica: giornalismo, editoria e televisione.
Con la consueta formula del Teatro Canzone, lo spettacolo vuole rappresentare lo Spirito dei tempi, metabolizzato e restituito al pubblico da un magistrato che crede che la legalità la si realizzi non soltanto celebrando i processi ma anche la bellezza. Una arringa lunghissima e pungente che rende omaggio al popolo illustrando farsescamente come in Italia l'unico interesse preminente di molti uomini eruditi, appartenenti a certe categorie,
è conservare e rafforzare il potere attraverso capolavori di sofismi. Il mondo del potere anche televisivo si trincera dietro le parole che mascherano o addolciscono concetti molto più aspri duri e veri. Quindi mai fidarsi dei cliché. "Quando si arriva a delle manie, degli accessi, delle nevrosi da chi si va? Dal prete dallo stregone, dall’analista"?
-"Non andate dall’analista- intima Cosentino- io non devo dire come vivo al mondo ma come mi vivo"!.
Uno spettacolo geniale, acuto e divertente, sarcastico umoristico affascinate questo Salvatore Cosentino che arriva a prendersi in giro da solo. "Scrivere un tal monologo ma perché"? "Perché il mondo cambi, perché dimuisca la stupidità, perché migliori l'esistenza e la giustizia sia uguale per tutti".
"Non insegnate ai bambini la vostra moralità così stanca e malata, potrebbe far male"! così ammonisce in una Delle tante canzoni proposte durante lo show.