Stavo riflettendo con molta amarezza su come Taranto sia collocata al centunesimo posto, su centosette province italiane, della classifica della “Qualità della vita 2023” pubblicata da Italia Oggi -Ital Communications e come questo dato sia la conferma di quello pubblicato dal Sole 24 ore per la graduatoria Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia che ci vede collocati al quart’ultimo posto tra le città italiane.Se tutto ciò è avvenuto lo dobbiamo al fallimento delle politiche green portate avanti dall’amministrazione Melucci, alla carenza di visione urbanistica e sociale che hanno portato la nostra città a fare un balzo  indietro di 30 anni.

E’ necessario risalire la china ed avviare la raccolta differenziata dei rifiuti con il sistema “porta a porta”, rendere efficiente l’illuminazione pubblica installando lampade a led, ridurre di più del 50% le perdite idriche, insistere sulle piste ciclabili, incrementare gli spazi pedonali, creare viali verdi e reti ecologiche cittadine al posto di strade bitumate, stimolare i cittadini a camminare a piedi o in bici e a praticare sport e attività fisica all’aperto risistemando le aree verdi della Villa Peripato e di Parco Cimino, implementare il trasporto pubblico urbano con le Circolari Veloci e le corsie preferenziali, costruire percorsi tattili per non vedenti e nuovi marciapiedi accessibili in tutto il centro cittadino, compiere la  ristrutturazione di  tutte le scuole comunali, impegnarsi a rigenerare interi quartieri degradati come Tamburi e Paolo Vi attraverso la realizzazione di grandi opere pubbliche di qualità, attuare la riqualificazione e il restauro di tutti gli edifici pubblici e i monumenti storici della città (compreso Palazzo Archita), non per ultimo rendere la città più viva e attrattiva con sculture di pregio e continui eventi culturali all’aperto fruibili da parte di tutta la cittadinanza.

Oggi purtroppo vedo che al contrario si disconosce l’enorme valore sociale, culturale e ambientale del patrimonio pubblico. Questi sono i fatti, riscontrabili dai dati delle ricerche nazionali, e tutte le narrazioni all’incontrario sono il frutto della malafede politica di parte. Il mio intento non è quello di alimentare polemiche ma di affermare la verità davanti alle false narrazioni che leggo da parte di questa amministrazione, evidenziando la realtà con la speranza che possa cambiare la visione sulla città per intraprendere realmente quel percorso di progresso ambientale, sociale ed economico per restituirne dignità. (Cosimo Festinante, consigliere comunale di Taranto)