Taranto: Monsignor Santoro, ‘Emiliano, pazienza tarantini è finita’
Arcivescovo: ‘Italia non può continuare ad accumulare debito ecologico nei confronti della città’
Dal governatore della Puglia Michele Emiliano riconfermato alla guida della Regione "un atto di umiltà di chi è cosciente dei propri limiti e li vuole superare". L’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, in una pausa dei lavori del Consiglio episcopale permanente in corso a Roma, parlando con l’Adnkronos riflette sul post voto in Puglia e a Michele Emiliano, che ha detto che i pugliesi "pragmatici hanno scelto il meno peggio", riconosce la dote dell’umiltà. Monsignor Santoro da’ atto anche ad Emiliano di avere "capacità di rapporto" ma, pensando a Taranto e al grosso nodo dell’Ilva con gli irrisolti problemi ambientali e legati alla salute, lo avverte: "La pazienza dei tarantini è finita". L’arcivescovo di Taranto osserva: "Il risultato delle elezioni indica che bisogna dialogare con tutti. Emiliano ha vinto con una coalizione aperta perciò tutti devono essere coinvolti nella strada del dialogo e di un cammino comune che, di fronte alla sofferenza della terra, dia risposte concrete". Al governo centrale Santoro ricorda poi che "l’Italia non può continuare ad accumulare il debito ecologico nei confronti di Taranto". Monsignor Filippo Santoro osserva come "il voto indica punti che vanno approfonditi: l’attenzione all’ambiente, tema prioritario su cui Emiliano è intervenuto, con particolare attenzione alla questione della decarbonizzazione . Ho sempre sostenuto che l’ Ilva come è adesso non può andare avanti: è tempo di dare una risposta adeguata coordinando l’impegno della Regione con quello del governo centrale. Emiliano deve essere ascoltato insieme al sindaco: gli enti locali devono essere ascoltati dal governo centrale per una transizione ecologica". (AdnKronos)