Dal 5 giugno ‘Le corde che suonano’ nell’antico chiostro del MUDI
Il prossimo 5 giugno nell’antico chiostro del MUDI, nel cuore della città vecchia di Taranto (ore 21), torna la rassegna LE CORDE CHE SUONANO inserita nell’80ª stagione concertistica degli Amici della Musica Arcangelo Speranza di Taranto.
Un atteso ritorno dopo il successo riscosso lo scorso anno, che sancisce l’elevato standard qualitativo della programmazione 2023/2024 organizzata dal sodalizio jonico sotto l’egida del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Taranto.
Quattro i concerti in programma: il 5 giugno aprirà la rassegna il QUARTETTO SANTÓRSOLA che vedrà protagonisti i chitarristi ANTONIO RUGOLO, ANGELO GILLO, VINCENZO ZECCA e LIVIO GRASSO con un programma di musiche di John W. Duarte (Concerto Democratico Op. 108; Sonatina di Primavera Op. 27; Americana Op. 96) e, in prima esecuzione mondiale, il brano Cartoons (dedicato al Quartetto Santórsola) e composto da Giancarlo SANDUZZI.
L’11 giugno sarà la volta del duo RENDA & TRUCCO, formatosi nel 2014, con FABIO RENDA e BENIAMINO TRUCCO alle chitarre, che eseguiranno musiche di Alvaro Company, Domenico Scarlatti trascr. Alexandre Lagoya, Napoléon Coste, Azio Corghi, Astor Piazzolla e Rossini. E ancora il 14 giugno arrivano i MAIORCHORDA che presentano il progetto LE VILLANELLE NAPOLETANE che vede la partecipazione di CLAUDIO DE VITTORIO, BRUNO GALEONE, STEFANO DE DOMINICIS, DARIA FALCO, GIANNI GELAO e SAMUEL MELE. Un concerto che racchiude canti e melodie d’altri tempi ancora attuali, che permettono di rendere queste sonorità un tripudio di armonie, piacevolmente coinvolgenti nel ritmo e tremendamente orecchiabili.
A chiudere la rassegna il 26 giugno sarà l’ammaliante suono dell’arpa suonata da DAVIDE BURANI, la cui attività concertistica lo ha portato ad esibirsi in Italia ed all’estero, collaborando con artisti di chiara fama. In programma musiche di Giuseppe Verdi (preludio da La Traviata), Michele Albano, Charles Oberthur, John Thomas, Giovanni Caramiello, Domenico Sodero e dello stesso Davide Burani.