Taranto in C: ‘Che emozione la maglia autografata da Paola Raisi’

TARANTO
19.06.2021 23:12


Ha fatto il giro del web la foto di quel tifoso tarantino in lacrime mentre Paola Raisi, moglie dell’indimenticato Erasmo Iacovone, gli firma la maglia rossoblu. Lacrime di gioia per una promozione attesa 15 lunghissimi anni, ma anche per quel ragazzo strappato alla vita così violentemente e prematuramente, spezzando il sogno di una città intera. Forse, quel Taranto non sarebbe mai approdato in Serie A, ma per diversi mesi la speranza ha accompagnato mente e cuore di chi ha avuto la fortuna di vivere quel momenti. Le gioie che ti regala il calcio sono sempre le stesse: che si tratti di una promozione dalla D alla C o dalla B alla A. Non è una questione di categoria, ma di appartenenza. Quel ragazzo in lacrime si chiama Vincenzo Riccio, è uno dei tanti tarantini “fuorisede“ che ha voluto condividere le emozioni di una domenica intensa, quella del 13 giugno 2021, che entra di diritto tra i ricordi indelebili di una tifoseria. Vincenzo ha voluto condividere con Blunote quei momenti: “C’ è un detto che recita: puoi allontanare un tarantino da Taranto, ma non potrai mai portare via Taranto da un tarantino; noi fuorisede confermiamo il tutto. L’iniziativa voluta Da Angelo Fuggiano e Antonello Cisternino, con la grande collaborazione di Paola Raisi, è stata per noi un qualcosa di inspiegabile. Incontrarsi a Carpi, in un bar, tutti insieme a nemmeno due km dal cimitero dove giace il nostro amato Erasmo per seguire il macht decisivo, ha scatenato un senso di appartenenza alla nostra terra, alla nostra città, alla maglia che solo un dna spartano può capire. Da bambino sognavo quella maglia: la 9 di un campione che ci lasciava e lasciava un segno indelebile e triste in tutta Taranto. Quindi, la prima maglia del Taranto con il nome l’ho voluta con quel numero e quel cognome che ormai fanno parte delle nostre famiglie. Il 13 giugno 2021, nel giorno di Sant’Antonio, tanto caro al Cavaliere Pignatelli, rispolvero la maglia dall’armadio sussurrando: “Cavaliè, dille a Sant’Antonio ca mett na man oscje!“. Da Tavullia, paese di Valentino Rossi dove vivo da 17 anni, parto con mio fratello Marco e il mio amico fraterno Aldo Sarli verso Modena, dove ci attende Nicola Cascione, compagno d’infanzia che non smetterò mai di ringraziare per l’invito. Quando Paola Raisi arriva al Caffè Centrale di Carpi, gestito da Jenny, amico napoletano che ci ha offerto una bottiglia di champagne per brindare alla promozione del Taranto, è stata l’apoteosi: 2 minuti dopo essersi materializzata, Antonio Santarpia realizza il 3-2: delirio! Mi avvicino a Paola con estrema educazione chiedendole se se la sentisse di autografarmi la maglia. Mi risponde: “Non so cosa scrivere”. “Quello che vuoi”, controbatto. In quei 30 secondi mille immagini sono passate nella mia mente provocando un pianto incontenibile: una su tutte, Iacovone che sorride ammirando la nostra bellissima e martoriata città in festa. Chiudo ringraziando Paola perché ha scelto di utilizzare la foto mentre autografa la mia maglia come immagine del suo profilo Facebook spendendo parole bellissime. Pertanto, voglio dirle che è un esempio della grande forza delle donne… ❤️”.

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