Spettacolo: Raul Cremona e ‘Prestigi’, magia e divertimento all'Orfeo
Il quarto protagonista della campagna teatrale 2017/18 del teatro Orfeo di Taranto, è stato il comico-prestigiatore, Raul Cremona, che nella serata di lunedì 11 dicembre, ha messo buon umore, agli spettatori presenti, con il suo spettacolo "Prestigi". Una serata ricca di divertentissime battute, incredibili magie, il tutto condito da musiche di sottofondo, in cui l'attore lombardo ha pienamente coinvolto il pubblico. Durante la serata, Cremona ha, tra l'altro, riportato in scena due suoi storici personaggi, il Mago Oronzo e Omen oltre che ha cimentarsi nell'imitazione del famosissimo Mago Silvan.
Ma com'è nata la passione la passione per la magia per il comico Raul Cremona?...: "Beh tutto è nato nel 1967 grazie ad una scatolina in cui all'interno c'erano tanti giochini divertenti. Quello è stato il primo scalino della mia carriera. La mia magia prende una forma molto seriosa, amo non prendermi mai troppo sul serio: in Italia, però non è così molta gente sembra seria poi vai a capire cosa c'è dietro... Ci vorrebbero più maghi forse...".
TARANTO: "A Taranto ci sono dei problemi grossi e su questo non mi esprimo. Mancavo da un po' di tempo e l'unica magia che farei è quella di non far diventare questa storica e importante città, troppo moderna. La magia la farei agli italiani...".
CIARLATANI: "Sono sempre esistiti: oggi continuano ad esserci soprattutto in TV. Magari sono dei politici. Prima avevano una loro dimensione romantica".
I COMICI: "Seguo tutti i comici da Jerry Lewis a, oggi, Jim Carrey senza dimenticare, però, i nostri talenti, come Bramieri e Chiari che hanno avuto una gran classe".
IL MAGO SILVAN: "Il prestigiatore Silvan merita tante attenzioni: con lui sono amico per la pelle. E' una sorta di esempio di artista che impone la sua classe anche all'estero. Bisogna guardare anche agli artisti oltre-oceano".
MAGIA E COMICITA': "Cosa hanno in comune? Beh, molte cose su tutte lo stupore e la cosiddetta regola del tre visto che la battuta arriva, in entrambe i casi, quando meno te l'aspetti. Questo stupore è in comune con la comicità visto che nel momento in cui dai tutto per scontato c'è una battuta che stupisce".
I PERSONAGGI: "Non ho frequentato nessuno scuola di teatro anche se ho fatto qualche corso. I miei personaggi nascono da una sorta di osservazione quotidiana. Il Mago Oronzo ha preso il peggio di ciò che ci circonda ad esempio, mentre per quanto riguarda Jacopo Ortis è nato guardando Gassman che faceva Teatro Onda. Il senso dei miei personaggi è quello di uscire dal mio corpo. Fare l'attore vuol dire salire su un palco. E' una terapia".
CHECCO ZALONE: "Conducevo "Zelig Off", in seconda serata con Giorgia Surina e quando lo vidi inizia subito a ridere tanto che decisi subito di fare degli sketch che durarono per undici puntate. Lui cantava in pugliese e io in americano. E' stato molto gentile ricambiando il tutto facendomi partecipare al suo primo film "Cado dalle nubi"".
STUPORE NEL PUBBLICO: "L'illusionismo è un'arte antica ma nello stesso tempo straordinariamente moderna: ecco perchè ho scelto la satira. La comicità è più esposta della magia che è una sorte di arte minore. I maghi rimangono in pochi: del resto meglio così".
COSA HAI PORTATO?: "Prima il mago era legato al frak io invece ho voluto portare sulla scena un personaggio più semplice come aveva già fatto Binarelli; con un linguaggio più giovanile. Non vestivo elegante e parlavo in modo cabarettistico interpretando giochi di prestigio con approcci diversi".
LA MODERNITA': "Mi sento moderno in tante cose: la modernità deve appartenerti. Un esempio lampante è Walter Chiari che è rimasto ragazzino anche a settant'anni.