Taranto: Ecco De Poli, "Qui per una sfida con me stesso"

TARANTO
Alessio Petralla
18.11.2016 13:39

Un general manager con il compito di fare da spalla a Fabio Prosperi nello spogliatoio. Fabrizio De Poli è il tassello che mancava nel mosaico rossoblu di Lega Pro. Capello brizzolato, giacca, cravatta e tanta esperienza a disposizione del Taranto: “Sono un direttore sportivo – si presenta così Fabrizio De Poli -. All’interno società mi occuperò dell’area tecnica, ma se sono qui è per una sfida con me stesso. Non mi interessano i soldi, voglio solo mettere a disposizione di questo glorioso club tutta la mia esperienza. Ho accettato perché ho trovato gente che mi dà garanzie di serietà e competenza. È una società importante e la città di Taranto deve essere orgogliosa della proprietà…”.

IL RUOLO “Cercherò di analizzare e valutare quanto prima il valore di questo gruppo e in base a quelle che saranno le valutazioni cercheremo di migliorarci. Crisi di risultati? Se avessi una ricetta per uscirne sarei un mago, anche se da una prima valutazione credo che si debbano aumentare i valori”.

LA SFIDA “Sono qui perchè Taranto è una piazza importante del panorama calcistico italiano. Ho accettato spinto dalla situazione di difficoltà: la squadra non ha una classifica importante, ma cercherò in maniera decisa di portare in salvo la nave. Sono convinto che non sia un’utopia cercare di crescere insieme.  Al di là dei calciatori da reperire sul mercato per rinforzare la rosa, abbiamo l’obbligo di fare il bene del Taranto, ma non possiamo prescindere dall’aiuto dei tifosi. Il pubblico ti deve emozionare e deve crescere con la società.  Sono direttore di una Lega Pro e voi giornalisti siete addetti ai lavori di Lega Pro: se si sale diventeremo tutti di Serie b. Quando una famiglia è unita non ci sono ostacoli che tengano, si può arrivare ovunque”.

PIAZZA SFIGATA “Zelatore e Bongiovanni hanno riportato il Taranto Lega Pro. Posso assicurarvi che non succede ovunque. Ho un contratto fino a giugno: cercherò di guadagnarmi la conferma sul campo. Ho fiducia perché ci sono tutti i presupposti per ottenere risultati. Non capisco perché questa sia una piazza sfigata. Rispetto a Empoli e Sassuolo, tanto per fare degli esempi, Taranto non ha nulla da invidiare, eppure non riesce a decollare. Ecco, in questi mesi cercherò di capire anche questo…”.

MARTINA FRANCA “Sono stato solo cinque mesi in Valle d’Itria, però penso di avere più amici al sud che a nord: sono un “nordico sbagliato”. Il calcio da queste parti è come una religione e credo di conoscerne le dinamiche…”.

Foto Antonello Ingenito

Taranto: Deroga prorogata, Prosperi resta in panca
Taranto: Giovanili, turno di riposo per la Berretti