Taranto: Ciullo, "Non ce l'ho fatta, chiedo scusa a tutti"
Salvatore Ciullo si morde le labbra, con la bocca asciutta e quel terribile senso di amarezza in fondo allo stomaco, rimproverandosi di non essere stato capace di evitare l'ultimo posto. "È davvero brutto trovarsi qui a commentare una retrocessione. Sono molto amareggiato, non me l'aspettavo. È un dispiacere enorme sotto tutto gli aspetti. Un allenatore cerca sempre di motivare tutto l'ambiente che lo circonda, nonostante le difficoltà: evidentemente non sono stato capace".
LA PARTITA Poche parole su un match che non ha mai avuto storia. "Credo non ci sia nulla da dire - ammette il tecnico ionico -, se non che abbiamo perso malamente, senza nemmeno lottare. E questa è un'altra amarezza che mi porto dentro".
DOMANDA SENZA RISPOSTA C'è un interrogativo che Ciullo si pone e a cui non riesce a dare una spiegazione. "Sono stato chiamato dal Taranto in un momento di difficoltà, ma ero convinto e sicuro di farcela, però mi chiedo quotidianamente: prima che arrivassi io, la squadra aveva fatto malissimo e non è mai stata contestata, dopo otto punti in quattro gare e due sconfitte di fila, che ci possono stare, siamo stati picchiati. Spero per me, per voi e per tutti i tarantini di riuscire ad avere delle risposte. Perdere tre calciatori importanti come Stendardo, Maurantonio e Altobello è stata una mazzata. Sarebbe stato facile per me lasciare tutto e andare via, invece sono rimasto perché credevo fortemente nella salvezza. Ho sbagliato perché avrei potuto dare di più, ho fallito e per questo chiedo scusa ai tifosi del Taranto...".