Il monumento a Paisiello, se ne parla in un incontro

Lunedì 23 ottobre al Conservatorio di Taranto

Cultura, musica e spettacolo
21.10.2023 23:53

Al Giovanni Paisiello Festival in svolgimento a Taranto per iniziativa degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto e Conservatorio Paisiello, si parla del monumento intitolato al «genius loci», oggetto proprio in questi giorni di un’operazione di restauro.

L’appuntamento è in programma lunedì 23 ottobre (ore 18) al Conservatorio Paisiello, dove l’architetto Augusto Ressa parlerà della storia e del recupero del busto dedicato al grande compositore, la cui ristrutturazione è stata resa possibile grazie alla cura e all’impegno economico del Lions Club Poseidon di Taranto.

Momentaneamente rimosso dal basamento collocato sulla discesa Vasto, in città vecchia, il busto è stato trasportato nei laboratori di restauro del Museo Diocesano per essere sottoposto a un’accurata ripulitura ad opera della cooperativa Museion.

Come spiegherà durante l’incontro l’architetto Ressa, cui nel 2021 è stato assegnato il Premio Giovanni Paisiello Festival, il monumento dedicato al compositore in realtà era stato originariamente situato in piazza Castello, dove fu inaugurato il 15 febbraio 1960. Negli anni Settanta venne trasferito nell’aiuola situata nella discesa Vasto. Una collocazione da molti ritenuta inadeguata e tra i temi di discussione dell’appuntamento, che verrà aperto dai saluti dell’assessore comunale allo Spettacolo, Fabiano Marti.

Previsti anche gli interventi del direttore del Conservatorio, Gabriele Maggi, del presidente degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”, Paolo Ruta, del direttore del Giovanni Paisiello Festival, Lorenzo Mattei, e della presidente del Lions Club Poseidon, Cristina De Stefano. Per l’occasione verrà anche rievocata la vicenda che portò alla realizzazione del Monumento a Paisiello, per il quale venne bandito un concorso vinto dallo scultore Nino Franchina, tra i grandi dell’arte contemporanea. Tuttavia, l’allora sindaco Nicola De Falco, persuaso persino da Palmiro Togliatti, disse «no» a quell’opera astratta in cui era rappresentata una nota musicale danzante, ribattezzata dai detrattori il «cavaturaccioli». Il bando venne pertanto annullato e l’incarico della realizzazione del monumento fu affidato a Pietro Canonica.

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